Contratto di prestazione occasionale: limiti, compenso e tutele.

Saltuarietà e sporadicità, ma anche autonomia del lavoratore: queste sono le parole da tenere a mente, per definire il contratto di prestazione occasionale. Ma il lavoro occasionale ha anche dei limiti economici? E quali categorie di lavoratori possono beneficiarne? 
Se vuoi conoscere la risposta a questi e altri interrogativi, continua a leggere! Con questo articolo facciamo il punto su questo particolare contratto di lavoro.

Contratto di prestazione occasionale: cos’è?

Forniamo una preliminare definizione: “Il contratto di prestazione occasionale è il contratto mediante il quale un utilizzatore che non sia persona fisica (che sia, dunque, “altro utilizzatore” o Pubblica Amministrazione) acquisisce, con modalità semplificate, prestazioni di lavoro occasionali o saltuarie di ridotta entità, entro i limiti di importo indicati, alle condizioni e con le modalità previste dal Legislatore”.

Tali prestazioni hanno dei limiti economici, così identificabili:

  • per ciascun prestatore, con riferimento alla totalità degli utilizzatori, a compensi di importo complessivamente inferiore o uguale 5.000 euro;
  • per ciascun utilizzatore, con riferimento alla totalità dei prestatori, a compensi di importo complessivamente non superiore a 5.000 euro (in virtù del particolare regime previsto dal legislatore, le società sportive che utilizzano steward negli stadi sono escluse dall’applicazione del limite di 5.000 euro, relativo ai compensi erogabili dal singolo utilizzatore alla totalità dei prestatori impiegati come steward);
  • per le prestazioni complessivamente rese da ogni prestatore in favore del medesimo utilizzatore, a compensi di importo non superiore a 2.500 euro (elevato a 5.000 euro per gli steward nei confronti delle società sportive).

Come funziona

Per poter usufruire di prestazioni occasioni, gli utilizzatori devono registrarsi sulla piattaforma dell’INPS; i versamenti andranno effettuati tramite F24 modello Elide, con causale CLOC, oppure tramite il “Portale dei Pagamenti”. 

La modalità di attivazione appare dunque come semplificata, dal momento che è telematica e interamente gestibile tramite il sito INPS, che ne garantisce anche la piena tracciabilità. Gli adempimenti possono anche essere effettuati da soggetti intermediari, come i consulenti del lavoro.

Tra prestatore e utilizzatore non c’è una transizione diretta, ma quest’ultimo – per attivare il contratto – deve versare le somme utilizzabili attraverso la piattaforma informatica. Dunque, per chi si stesse domandando come si paga una prestazione occasionale, la risposta è “Sul portale PagoPa del sito INPS”.

Almeno un’ora prima dell’inizio della prestazione, avvengono le comunicazioni a carico dell’utilizzatore, sempre attraverso la medesima piattaforma o i contact center dell’Istituto, che devono includere i seguenti elementi: i dati anagrafici e identificativi del prestatore; il luogo di svolgimento della prestazione; l’oggetto della prestazione; la data e l’ora di inizio e di termine della prestazione. Il prestatore a quel punto riceverà un SMS o una mail.

La ricevuta di prestazione occasionale sarà rilasciata dal prestatore dopo aver ricevuto il compenso: assolve, infatti, la funzione di quietanza del pagamento. Sarà indispensabile apporvi una marca da ballo di 2 euro, se la prestazione supera i 77,47 euro.

Il web abbonda di facsimile della ricevuta d’acconto per prestazione occasionale, ma ricordiamo che è fondamentale indicare che l’operazione non è soggetta a IVA a norma dell’articolo 5, comma 2, SPR 633/72, e di non aver superato la soglia dei 5000 euro (così da comunicare all’utilizzatore che non deve versare contributi previdenziali alla Gestione separata in merito alla prestazione).

La notula di pagamento, termine desueto e un po’ demodè, altro non è che la prova dell’esecuzione di prestazioni professionali – in questo caso occasionali – per conto di terzi, a fronte delle quali è richiesto un pagamento. E’ uno strumento analogo alla fattura per la vendita di merci per le quali si richiede il pagamento.

Compenso, tutele, limiti

Riportiamo alcune informazioni che è bene conoscere, sia che a leggere sia un prestatore o un utilizzatore del contratto di collaborazione occasionale:

  • La misura minima del compenso orario non può essere inferiore a 9 euro netti (12,37 euro lordi), e deve equivalere almeno a 36 euro per prestazioni di durata non superiore a 4 ore continuative nell’arco della giornata; 
  • Con riguardo alle tutele, il prestatore ha diritto all’iscrizione alla Gestione separata e all’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali; 
  • I limiti economici fanno riferimento al fatto che ciascun lavoratore può sottoscrivere in un anno uno o più contratti di prestazione occasionale per un valore complessivo di massimo 5000 euro netti. Scendono a 2.500 euro annui per le prestazioni complessivamente rese da ogni prestatore in favore del medesimo utilizzatore. Mentre per i contratti di pensionati, studenti fino ai 25 anni, disoccupati e percettori di prestazioni di sostegno al reddito, l’importo massimo può arrivare fino a 6.666 euro. Quanto può durare una prestazione occasionale? 30 giorni nell’arco di un anno solare è il limite di tempo.

Contratto di prestazione occasionale, a chi si rivolge.

A beneficiare del contratto di prestazione occasionale sono diverse tipologie di utilizzatori: professionisti, lavoratori autonomi, imprenditori, associazioni, fondazioni e altri enti di natura privata, imprese agricole, pubbliche amministrazioni, enti locali, aziende alberghiere e strutture ricettive del settore turismo, onlus e associazioni.

Ci sono, tra questi, quattro ambiti in cui sono previsti regimi particolari per la prestazione occasionale: agricoltura, pubbliche amministrazioni, aziende alberghiere ed enti locali.

Il calcolo della prestazione occasionale, da parte del prestatore, deve essere accurato: se il limite economico viene superato, il rischio è di doversi iscrivere alla gestione separata dell’INPS!

Se sei un potenziale utilizzatore, hai mai sentito parlare di MOG, ovvero “Monte Ore Garantito”? È l’opzione studiata appositamente per i settori a forte stagionalità, caratterizzati da discontinuità lavorativa. Si tratta di un contratto di lavoro in somministrazione a tempo determinato, che permette di ricorrere a forza lavoro solo quando necessaria, garantendo la tutela di aziende e lavoratori.

Contattaci, non vediamo l’ora di conoscere il tuo business e studiare soluzioni per farlo crescere!

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo!

Cerchi personale per la tua azienda?

Scopri più di 500.000 profili selezionati e pronti ad iniziare. Utilizza il nostro software HR e trova subito le tue prossime risorse. È gratis!