Indice dei contenuti
Molto spesso – in fase di assunzione di un dipendente – l’inquadramento contrattuale crea non poche perplessità da parte dei datori di lavoro. Si sa che ha a che fare con la retribuzione e il livello lavorativo di responsabilità, ma spesso sono le uniche informazioni a disposizione di chi è alle prime armi.
Si tratta di un argomento delicato, perché risponde a dinamiche economiche, aspettative e ambizioni del candidato che si desidera inserire. Ecco perché vogliamo dedicare all’argomento la giusta importanza, portandolo sotto la nostra lente di ingrandimento.
Vogliamo focalizzarci su cosa sia l’inquadramento contrattuale, le categorie e le mansioni corrispondenti evidenziando le differenze tra questi due termini: è essenziale avere chiaro ogni aspetto, per il benessere organizzativo dell’azienda e per quello umano dei dipendenti!
Che cos’è l’inquadramento contrattuale?
Partiamo con una definizione: l’inquadramento contrattuale è una dicitura presente sul contratto di lavoro, che specifica in modo chiaro e inequivocabile il ruolo attribuito al lavoratore all’interno dell’azienda, compiti e mansioni propri del suo impiego e la retribuzione corrispondente.
Bisogna porre estrema attenzione quando si stabilisce l’inquadramento lavorativo, per non rischiare malcontenti dovuti a casi di demansionamento o gelosie interne tra lavoratori pari ma con trattamenti economico-retributivi differenti.
Ricordiamo ai datori di lavoro che nelle questioni inerenti a inquadramenti e retribuzioni il CCNL è sovrano: il contratto collettivo infatti norma svariati aspetti della vita lavorativa dei dipendenti, ed è sempre meglio avere chiare le specificità di quello applicato alla propria azienda.
Quali sono le categorie di inquadramento?
L’ordine numerico può cambiare, così come il numero dei livelli e l’ordine con cui compaiono: ad esempio, nel CCNL Commercio l’ordine è decrescente mentre nel CCNL Metalmeccanico l’ordine è crescente; nel Commercio il 1° è il più elevato, nel Metalmeccanico lo è il 7°.
I lavoratori subordinati (cioè dipendenti) sono suddivisi in queste quattro categorie, cui poi corrispondono uno o più livelli di inquadramento contrattuale.
- Dirigente: ruolo di grande responsabilità, autonomia e a cui corrisponde una elevata autonomia decisionale;
- Quadro: figura indispensabili nel raggiungimento strategico degli obiettivi di impresa, con carattere continuativo e decisionale;
- Impiegato: dipendente con mansioni di carattere intellettuale e concettuale e variabile autonomia decisionale;
- Operaio: lavoratori con attività e mansioni a prevalenza manuale.
Quali sono le mansioni?
Le mansioni variano in base al CCNL e al settore produttivo in cui l’azienda si situa. Un operaio del settore alimentare svolgerà mansioni diverse da quelle di un operaio del settore metalmeccanico, che saranno ancora differenti da quelle del settore farmaceutico.
Ma cosa sono realmente le mansioni? É un sinonimo di compiti? No, o meglio: non solo! Le mansioni rappresentano l’insieme dei compiti che vengono affidati al dipendente. Rispondono alla domanda “Cosa fa concretamente questo lavoratore”, ma spesso non esauriscono la totalità delle sue responsabilità. Questo perché le aziende sono realtà dinamiche, sensibili a esigenze che emergono giorno dopo giorno: regolamentare cosa è di competenza di chi, però, è necessario e consigliato.
Che differenza c’è tra mansione e qualifica?
Assolutamente sì! Definiamo la qualifica “Insieme uniforme di mansioni tra loro omogenee, determinate dalla contrattazione collettiva e/o dal datore di lavoro ed esplicitate in fase di assunzione”. Se vi piacciono gli insiemi, la mettiamo così: i compiti rientrano nelle mansioni, mentre le mansioni rientrano nella qualifica.
Le mansioni infatti hanno carattere concreto, mentre la qualifica è più un “bacino” che le contiene. Ricordiamo a chi ci legge che possono essere modificate con il tempo, sia tramite cambiamenti contrattuali sia senza.
Un consiglio che diamo, anche se non rappresenta un obbligo, è quello di dotarsi di un mansionario obbligatorio e aziendale: serve al datore di lavoro, ma anche a chiunque svolga mansioni di responsabilità, ad avere tutto sotto controllo e fare valutazioni di diversa natura.
Il livello di inquadramento contrattuale non è una “classifica dei lavoratori”, e non deve essere trattato in questo modo: le persone non sono numeri, ma questo crediamo sia già compreso e assimilato da tutti i nostri lettori. Serve a normare, regolamentare il rapporto, le mansioni le qualifiche e le retribuzioni. Con la speranza che ogni cosa sia chiara, noi rimaniamo a disposizione: che si tratti di lavoratori in somministrazione o in staff leasing, se l’argomento è il loro benessere noi non vediamo l’ora di approfondirlo. Contattaci!
Cerchi personale per la tua azienda?
Scopri più di 500.000 profili selezionati e pronti ad iniziare. Utilizza il nostro software HR e trova subito le tue prossime risorse. È gratis!