Legge di Bilancio 2023: le principali novità

Legge di Bilancio 2023

Neanche il tempo di accorgercene e il 2022 è giunto al termine. Il 1 gennaio è passato ormai da qualche giorno, e questo significa solo una cosa: la nuova Legge di Bilancio è stata ufficialmente approvata. Proprio come gli anni scorsi avevamo presentato alcuni punti fondamentali della Legge di Bilancio 2021 e della Legge di Bilancio 2022, eccoci puntualissimi per accogliere il nuovo anno con un approfondimento dedicato alla Legge di Bilancio 2023

Una piccola premessa, prima di iniziare. Le novità previste dalla nuova legge sono moltissime e spaziano da temi quali misure contro il caro energia, tetto contanti e utilizzo del POS, bonus psicologo… Noi in questo articolo ci concentreremo soltanto sulle tematiche principali che vedranno coinvolte in particolar modo imprese e lavoratori.

Un breve ripasso: cos’è la Legge di Bilancio?

Ne sentiamo parlare molto spesso, soprattutto nel mese di dicembre, poco prima di accogliere il nuovo anno. Eppure se ci trovassimo a dover spiegare di cosa si tratta, probabilmente la definizione di “Legge di Bilancio” avrebbe la meglio su ognuno di noi. Nessun problema, siamo qui per chiarire ogni dubbio.

La Legge di Bilancio è una legge dello Stato (conosciuta anche come Bilancio dello Stato) che contiene una panoramica della gestione delle risorse finanziarie per l’anno successivo a quello in cui viene presentato. Si tratta di un vero e proprio documento che, attraverso varie misure fiscali ed economiche, stabilisce come verranno spesi i soldi pubblici in base alle esigenze e alle priorità del Governo, che dovranno essere sempre e comunque approvate dal Parlamento.

Insomma, nonostante parlare di Legge di Bilancio non sia esattamente una passeggiata, imparare a conoscerne il suo contenuto è fondamentale per tutti coloro che ricoprono un ruolo centrale nel mercato del lavoro, imprese e lavoratori in egual modo: tutti gli interventi che questa può prevedere possono influenzare i livelli di consumo, gli investimenti privati ​​e pubblici e altri aspetti rilevanti della vita sociale ed economica dei cittadini italiani e della società in generale.

Reddito di cittadinanza: cosa cambierà nel 2023?

Il reddito di cittadinanza ha suscitato non poche polemiche in questi ultimi anni. Diciamo che ha decisamente diviso l’opinione pubblica, in particolare tra i nostri esponenti politici. A questo proposito il 2023 sarà un anno di veri cambiamenti, perché la nuova Legge di Bilancio prevede che:

  • Si perderà il diritto ad ottenere il R.d.C rifiutando la prima offerta di lavoro (e non più la seconda, come in precedenza);
  • Le persone con un’età compresa tra i 18 e i 59 anni, considerate abili al lavoro e senza disabili in famiglia, minori o persone a carico con almeno 60 anni d’età, potranno ricevere il sussidio nel limite massimo di 7 mensilità (prima il limite era di 18 mensilità);
  • Per ricevere il sussidio sarà necessario essere ufficialmente residenti in Italia, nonché aver concluso il percorso scolastico obbligatorio.

Il volere del Governo – in poche parole – è  che queste limitazioni possano contribuire ad evitare abusi ed errori nell’applicazione di questa agevolazione fiscale, mantenendo comunque i suoi benefici a favore delle persone realmente bisognose. Si prevede tuttavia che il 2023 rappresenti un anno di transizione, in vista dell’abolizione definitiva del reddito di cittadinanza nel 2024

Smart working prorogato, ma solo per i lavoratori fragili

Un’altra importante novità riguarda la possibilità di lavorare in modalità agile – ovvero in smart working prorogata fino al 31 marzo per i lavoratori fragili del settore pubblico e privato, senza alcuna variazione dello stipendio. Fino al 31/12 di quest’anno lo stesso era previsto anche per i lavoratori con figli a carico minori di 14 anni, ma sembra proprio che nella nuova Legge di Bilancio quest’ultima concessione non sia stata citata. 

Ricordiamo – per conoscenza – che un lavoratore fragile è una persona affetta da patologie preesistenti a causa delle quali potrebbe avere conseguenze anche molto pericolose in caso di contagio da Coronavirus. Si tratta di una condizione temporanea, e strettamente legata all’emergenza pandemica che abbiamo vissuto in questi ultimi due anni. Il lavoro da remoto è quindi una tutela voluta dal Governo per preservare questa categoria di lavoratori considerata a rischio

A proposito di pensioni   

La Legge di Bilancio 2023 si è espressa anche sul fronte pensionistico, introducendo la “Quota 103”. Questa prevede – limitatamente al prossimo anno, con possibilità successiva di proroga – un nuovo schema di anticipo che consente di andare in pensione con 41 anni di contributi e 62 anni di età anagrafica

La legge contiene anche la cosiddetta “opzione donna”, una misura che permette alle lavoratrici di andare in pensione – con alle spalle 35 anni di contributi regolarmente versati  – rispettivamente a 58 anni con due figli o più, a 59 anni con un figlio, 60 anni negli altri casi. A potervi accedere – tuttavia – saranno solo donne con un’invalidità uguale o superiore al 74%, le lavoratrici licenziate oppure coloro che assistono un coniuge o un parente.

Previsto per il prossimo anno anche un nuovo sistema di rivalutazione delle pensioni per il biennio che ci attende (2023-2024), una disciplina speciale che introdurrà sei diverse fasce per l’indicizzazione dei trattamenti pensionistici.

Nuova soglia per i lavoratori occasionali e ritorno dei voucher

Novità in arrivo anche per quanto riguarda la disciplina del lavoro occasionale. La nuova Legge di Bilancio ha previsto infatti un aumento della soglia per essere considerati lavoratori occasionali, da 5mila euro a 10mila euro all’anno.  

Per rimanere sull’argomento, riportiamo anche che il Governo ha acconsentito al ritorno dei voucher, i cosiddetti “buoni lavoro” riconosciuti a chi svolge prestazioni di tipo occasionale. Questi però saranno validi solo per il settore dell’agricoltura, per il comparto horeca e per le attività di cura della persona, oltre che per il lavoro domestico, le discoteche, i night club e le sale da ballo.

Prevista una proroga fino al 2023 di alcuni bonus assunzioni 

Concludiamo questo approfondimento con una novità importante per le imprese. La nuova legge di Bilancio ha confermato la proroga di alcuni bonus assunzioni già esistenti in scadenza a fine 2022. Ci riferiamo al bonus assunzioni per i giovani under 36, il bonus assunzione donne svantaggiate e al bonus contributivo per gli imprenditori agricoli under 40

Lo scopo di questi esoneri contributivi – e più in generale della Manovra, come tiene a specificare il Governo – è quello di favorire ed estendere il tasso di occupazione a tutte le categorie di lavoratori, soprattutto quelli che si trovano in situazioni di maggiore difficoltà

Ed è esattamente quello che anche noi, come agenzia per il lavoro, ci impegniamo a fare quotidianamente. La nostra speranza è che la nuova Legge di Bilancio possa accompagnare il Paese verso un futuro migliore, caratterizzato da maggiori opportunità di crescita e sviluppo per imprese e lavoratori. Per questo continueremo passo dopo passo a supportare chi si affida a noi per trovare lavoro oppure nuove risorse da assumere, usufruendo di tutti gli strumenti messi a disposizione dalla Manovra prevista per il 2023. Contattaci per saperne di più e scoprire cosa possiamo fare per te

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