Smart working e riduzione del traffico: l’auto è ancora un bene indispensabile?

Sommersi da immagini di minilepri che invadono le autostrade, tassi che passeggiano per il centro città, è ormai chiaro che la pandemia e i conseguenti lockdown hanno influito sui più svariati aspetti dell’agire umano: dalla solitudine del lavoro da casa, ad un più generico sentimento di paura, alla mobilità urbana ed extraurbana.

La diffusione del coronavirus ha fatto sì che i lavoratori sperimentassero modalità di lavoro inedite, edificassero uffici domestici e si ritrovassero coinvolti in conference call quotidiane, un fatto che sembrava essere riservato solo ai top manager delle grandi compagnie.

La percentuale crescente di home worker è confermata da una survey di AIDP, dove il 58% del campione di intervistati dichiarava che il lavoro da casa sarebbe stato mantenuto anche alla fine dell’emergenza. Tra i maggiori benefici, è stato indicato proprio il risparmio di tempo e costi da devolvere allo spostamento dei lavoratori (69%).

La riduzione del traffico

Che ne è stato del traffico? Il report “Osservatorio sulle tendenze di mobilità durante l’emergenza sanitaria del COVID-19”, elaborato dalla Struttura Tecnica di Missione del MIT, ci dice che durante la prima ondata di covid-19 le strade si sono svuotate del circa 80%, mentre nel periodo di ottobre e novembre l’oscillazione si è assestata su un 40% di spostamenti in meno.

Strade vuote e lavoratori che non devono percorrere chilometri per recarsi sul luogo di lavoro, a cui si aggiungono svariate tipologie di bonus volti a incentivare la mobilità green: monopattini elettrici e biciclette pieghevoli sembrano piacere agli italiani, la qualità dell’aria ringrazia, ma è così semplice abbandonare l’utilizzo dell’automobile?

La questione si complica, perché lo stesso studio del MIT afferma che a luglio 2020 gli italiani avevano quasi recuperato le percentuali di mobilità stradale individuale rispetto all’anno precedente, superando ampiamente i numeri degli altri paesi dell’UE.

Ma se la mobilità – in modo particolare dei lavoratori – ha visto una battuta d’arresto, ciò che è aumentato in modo esponenziale è l’attività connessa ai mezzi pesanti, alla logistica e a tutto ciò che riguarda il trasporto dei beni, primari o secondari che siano. 

Gli autisti in possesso di patente C sono richiestissimi, nel periodo della pandemia più che mai: con l’implementazione degli ecommerce di varie categorie di prodotti, le figure professionali abilitate al trasporto sono diventate ancora più indispensabili!

L’auto: necessità o privilegio?

Si sono comprate meno automobili, nel 2020. Ma al di là di ogni riflessione sull’ecologia e gli incentivi all’acquisto di monopattini, il dato non quantitativo da considerare è questo: durante l’anno passato il potere di acquisto delle persone si è ridotto, si sono spostate di meno, e l’acquisto di un veicolo è stata considerato come qualcosa di non prioritario. 

Se invece vogliamo parlare di numeri, l’acquisto di veicoli nel 2020 ha subito una riduzione del 27,9%, e l’auto più comprata è stata la Fiat Panda. Ancora presto per affermare se la passione degli italiani per il motore sia stata castrata dalla pandemia, se a influire sul drastico calo degli acquisti sia stata l’idea di non dover più necessariamente possedere un’automobile per spostarsi e andare al lavoro, o se i mesi di reclusione abbiano mostrato una vita in cui la macchina non è indispensabile, perché è possibile ottenere quasi ogni servizio comodamente da casa.

Prendere la patente al tempo del covid 

Ma la sensazione di brivido che accompagnava il compimento dei 18 anni, dove l’urgenza era soltanto “Adesso posso prendere la patente e andare dove voglio quando voglio” è rimasta relegata agli anni prima della pandemia? I diciottenni di oggi la patente vorrebbero prenderla, eccome. Si sono però dovuti scontrare con il congelamento degli esami, pratici e teorici, che hanno bloccato l’iter per conseguire la licenza di guida.

Abbiamo intervistato un campione di ragazzi del 2002, in merito alla questione, e la riflessione più interessante ad essere emersa è stata: “L’anno scorso pensavo che se non avessi preso la patente uno/due mesi dopo il mio compleanno sarebbe caduto il mondo. Il 2020 mi ha fatto capire che il mondo è già caduto, e la necessità che mi ha spinto ad iniziare a studiare a marzo dell’anno scorso (5 mesi prima del mio compleanno) alla fine mi ha portato a fissare l’esame a fine febbraio dell’anno dopo. Penso che siano cambiate sia le necessità di spostarsi, durante questi periodi di chiusura, sia il modo in cui si vuole impegnare i momenti d’aria”.

Patentati.it: un supporto agli aspiranti neopatentati

A causa delle stringenti chiusure, le scuole guida sono state interessate da difficoltà nel gestire la mole di aspiranti patentati; recarsi in sede per effettuare qualche quiz in vista dell’esame teorico risulta difficile, con le regole sul distanziamento sociale. 

Per chi ricercasse un valido supporto nella preparazione dell’esame per le patenti B e AM, c’è però Patentati.it! Non un semplice sito dove eseguire dei quiz, ma una piattaforma online dove monitorare l’andamento dei test svolti, visionare le statistiche di successo e soffermarsi sugli argomenti indicati dall’algoritmo come maggiormente ostici. 

Testi teorici, consigli per le domande trabocchetto, e tutto ciò che può essere utile al futuro neopatentato per presentarsi all’esame con serenità. Non manca poi una parte editoriale, soprattutto legata alle auto per neopatentati. Nel 2020 ha festeggiato 10 anni di attività, e dal 2016 vanta l’affiliazione con la Sport Network di Conti Editore.

Patentati.it è solo uno dei verticali di Ebrave, media company “con i motori in testa”, un progetto che si è posto come obiettivo la copertura editoriale di tutto ciò che ha attinenza con i motori, e l’ha fatto dotandosi di 10 siti verticali, specifici per ogni esigenza: dal primo approccio con le auto e il conseguimento della patente B, alle auto premium e la cura dei veicoli, passando per la patente nautica e i mezzi commerciali. Se è un mezzo a motore e ti permette di spostarti su strada o via mare, lo trovi su Ebrave! 

Siamo entusiasti di poter annoverare Ebrave tra i nostri partner: ci accomunano la passione per il digitale e la valorizzazione di ogni percorso professionale, oltre al desiderio di occuparci con cura e competenza di settori diversi. Noi con i nostri verticali di ricerca di lavoro, Ebrave con i verticali specifici su tutto ciò che ha attinenza con i motori!

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