Tre rivoluzioni delle risorse umane: colloquio da remoto, scorecard e firma elettronica

Tre rivoluzioni delle risorse umane: colloquio da remoto, scorecard e firma elettronica

Una riflessione sul cambiamento che ha interessato le risorse umane è possibile, forse addirittura necessaria. Ma ciò che è difficile stabilire, è una data da cui iniziare ad analizzare il cambiamento: era il 1996 quando Dave Ulrich creava il modello della direzione multiruolo, e con la suddivisione dei compiti dell’HR in quattro funzioni veniva posto un primo tassello nella definizione dell’ambito delle risorse umane. 

Vivendo dell’interazione tra le persone, le risorse umane sono un settore alquanto mutevole. Cambiano le figure lavorative, e il rapportarsi stesso tra gli esseri umani è in profonda trasformazione. A questo, si aggiunge il fatto che la digitalizzazione ha sconvolto ogni dinamica, processo e funzione: questa, per le risorse umane, è stata un’ulteriore rivoluzione.

Quello che vogliamo raccontare, in questo articolo, è come alcune funzioni digitali si siano rivelate indispensabili durante la crisi sanitaria. La pandemia ha reso evidente come il dotarsi di specifici tool tecnologici sia stato decisivo per poter continuare a lavorare e ad assumere a distanza. Procediamo allora con una narrazione di un ipotetico colloquio, svolto tramite i supporti di cui ci siamo dotati, seguendolo nel suo iter: dal colloquio, alla valutazione delle competenze, alla firma del contratto.

Ma andiamo con ordine, e presentiamo come e perché riteniamo questi tool indispensabili per una buona e innovativa gestione delle risorse umane! 

Colloquio da remoto

Qualcuno avrebbe mai immaginato di sostenere o condurre colloqui dal soggiorno di casa propria? Forse alcuni, ma certamente non immaginavamo sarebbe diventato normale. Una spinta è stata sicuramente fornita dall’implementazione di piattaforme digitali come Google Meet e Zoom.

La pandemia ha permesso di esplorare modalità di lavoro agili, ma cosa succederà quando ci saremo lasciati la pandemia alle spalle? Colloquio e on-boarding da remoto rappresentano un’opportunità di grande valore per le APL. 

Si è parlato in svariate sedi di come il colloquio da remoto tenda a mettere maggiormente a proprio agio i candidati, oltre a garantire un vantaggio in termini di flessibilità: non dovendosi spostare per raggiungere la sede del colloquio, le opportunità di prendere parte a processi di selezione si ampliano notevolmente. Allo stesso modo, anche i recruiter beneficiano della modalità di colloquio da remoto, potendo gestire i processi con maggiore efficienza.

Ripensare la selezione è possibile? La risposta di Jobtech è assolutamente sì, dalla sua fondazione ha puntato e investito per rendere il processo di e-recruiting funzionale e agevole per il candidato.

Scorecard

Le balanced scorecard compaiono nel panorama del recruiting nel 1996; si tratta di una metodologia finalizzata alla traduzione di specifiche caratteristiche in metriche di comparazione.

Perché costituiscono un’innovazione di rilievo per la gestione delle risorse umane? Perché consentono di tracciare un profilo del candidato in ottica strategica, stabilendo alcuni criteri fondamentali per l’azienda.

Le scorecard contengono ciò che il candidato non dice esplicitamente durante un colloquio, e che il recruiter evince dalle sue risposte. Sulla base di criteri propri di ciascun HR, o stabiliti dalle aziende, vengono assegnati dei punteggi, che compongono un profilo del candidato.

A supporto del CV e dei vari step dell’intervista, la scorecard è uno strumento utile per uniformare il processo di selezione, ottimizzare i tempi e fornire una valutazione ulteriore del candidato.

L’utilizzo della scorecard si coniuga perfettamente con un approccio umano al recruiting, perché non sostituisce alcun colloquio: vuole essere uno strumento laterale, che supporta il recruiter nella sua scelta. Rappresenta inoltre un connubio ben riuscito tra tecnologia e risorse umane.

Yousign: firma elettronica

Immaginiamo questo scenario: dopo un complesso iter di selezione, il recruiter ha finalmente scovato la risorsa perfetta per l’opportunità lavorativa. Si giunge alla firma del contratto, momento agognato da entrambi le parti. A fronte dell’emergenza sanitaria, sappiamo che spostarsi può non essere semplice, e – in situazioni antecedenti – la stipula sarebbe stata rimandata, bloccando il processo. 

Una mancata firma che impedisce a un lavoratore di iniziare a svolgere il lavoro per cui è stato scelto, e a un’azienda di poter contare sul dipendente che aveva individuato. Lecito domandarsi come questo possa essere possibile, nel 2021.

Ecco perché Jobtech si è dotata di uno strumento di firma elettronica su cloud: Yousign, con cui condivide l’intuizione del potenziale digital come motore di cambiamento nei processi lavorativi.

Un’agenzia per il lavoro digitale non poteva non essere fornita di un eccellente software di firma elettronica user friendly, che garantisse sicurezza, rispettasse le regole eIDAS e assicurasse validità legale ai nostri contratti.

Contratti, ma non solo. Tramite la firma elettronica è possibile gestire promemoria automatizzati, follow-up di formazione dei dipendenti, ferie, fatture e quanto normalmente richiederebbe una penna, un tavolo, e la presenza degli interessati. 

Vi abbiamo presentato tre rivoluzioni delle risorse umane: ma il bello dell’ambito HR è il suo costante rinnovamento, possibile solo quando si mettono al centro le persone. Innovare è sempre possibile, con il supporto della tecnologia: ed è questa la direzione che Jobtech – ora in sinergia con Yousign – sta seguendo.

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