Economia

Lavoro, Jobtech: chi sta cercando un posto teme il virus, ma la voglia di lavorare è più forte

26 aprile 2021 - 16.27
(Teleborsa) - Il 38,1% di chi cerca lavoro oggi in Italia è sereno anche se oltre 1 italiano su 5 ammette di essere stanco (21,6%). Segue la sensazione di stress (indicata dal 16,5%) e la paura (13,7%). È quanto è emerso da un sondaggio condotto dall'agenzia italiana di lavoro 100% digitale Jobtech in occasione della Giornata mondiale per la sicurezza e la salute sul lavoro sullo stato psicologico degli italiani in ricerca attiva di un nuovo impiego.

Il sondaggio – condotto su 1.000 persone in ricerca attiva di lavoro – ha rilevato che la netta maggioranza di chi cerca pensa che con la pandemia il livello di rischio per la sicurezza e salute dei lavoratori sia aumentato: molto per il 44,6% del campione e un po’ per il 36%. Solo il 15,1% è convinto non ci siano stati cambiamenti. Eppure, nella valutazione di un’opportunità lavorativa, il pericolo di contrarre il coronavirus pesa poco: il 51,8% dichiara di sapere come proteggersi a sufficienza. Addirittura, è disposto ad accettare qualunque lavoro il 13,7% del campione. Di posizione contraria un quarto della popolazione, il 25,2% di chi sta cercando un’occupazione preferirebbe non lavorare in luoghi di lavoro a rischio elevato; esclude del tutto questa eventualità il 9,4%, quasi un italiano su 10.

Nella scelta del posto di lavoro ideale, la possibilità di ricorrere allo smart working, totale o parziale, sembra ben più appetibile della possibilità di essere vaccinato. Per un italiano su due (49,6%) non è così determinante, per accettare una proposta di lavoro, che l’azienda offra il vaccino ai dipendenti. Lo è, di contro, solo per il 37,4% del campione. Percentuale, questa, ben più bassa di quella relativa al campione che sceglierebbe un determinato posto di lavoro perché dà la possibilità di lavorare in smart working (totalmente o parzialmente): ben il 50,4% delle risposte è affermativo.

Resta tuttavia positivo il giudizio nei confronti di quelle aziende che danno il loro importante contributo all'accelerazione del piano nazionale vaccinale mettendo a disposizione spazi per la somministrazione e grossi contributi economici. Tra le motivazioni più ricorrenti per le aziende, secondo gli italiani intervistati, nell’attuare un piano vaccinale in azienda c’è la volontà di tornare quanto prima ad alti livelli di produttività (secondo il 34,5%), la necessità di evitare che i lavoratori si ammalino (per il 33,1%) e la preoccupazione per la salute dei dipendenti (32,4%).

"Quest'anno la Giornata mondiale per la sicurezza e la salute sul lavoro si concentra sulla necessità di individuare, attraverso il dialogo sociale a livello nazionale, strategie e soluzioni per proteggere lavoratrici e lavoratori e per uscire dalla crisi – ha dichiarato Angelo Sergio Zamboni, co-founder di Jobtech. – La survey che abbiamo condotto ci racconta un'Italia dove le persone hanno voglia di lavorare e sentono di poter gestire le difficoltà e il rischio a cui la pandemia espone. Crediamo sia necessario imparare da quanto si è appreso nel mondo del lavoro nel corso dell’ultimo anno: le aziende hanno rivoluzionato non solo il modo in cui gestiscono i propri dipendenti, ma anche i processi di recruiting e selezione, parlando con una forza lavoro che sente il bisogno di lavorare ma che, allo stesso tempo, oggi presta una maggiore attenzione al livello di sicurezza e salute assicurato dai datori di lavoro. Siamo convinti che favorire un dialogo costruttivo su questo tema e un incontro efficace tra domanda e offerta di lavoro sia determinante per la ripresa del Paese".
Servizio a cura di Teleborsa

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