Azienda che assume un lavoratore in NASpI: le agevolazioni

azienda che assume un lavoratore in naspi

Orientarsi nel mondo dei contratti può essere complesso: ma è importante rimanere aggiornati, soprattutto per poter sfruttare sgravi e agevolazioni contributive. In questo articolo vogliamo andare incontro a chi si domanda quale contratto scegliere per l’assunzione, in caso di lavoratori percettori di NASpI (acronimo di Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego).

Prima di addentrarci nel complicato e burocratico mondo dei rapporti di lavoro, consigliamo un ripasso delle tipologie dei contratti di lavoro, ma anche delle agevolazioni per le assunzioni in vigore nel 2021!

Chi sono i lavoratori che usufruiscono della NASpI?

Ma prima ancora: cos’è la NASpI? Si tratta di una indennità mensile di disoccupazione, che spetta ai lavoratori con rapporto di lavoro subordinato che hanno involontariamente perduto la propria occupazione. 

Possono beneficiarne anche apprendisti, soci lavoratori di cooperative con rapporto di lavoro subordinato con le medesime cooperative, personale artistico con rapporto di lavoro subordinato e dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni.

Ne sono invece esclusi i dipendenti a tempo indeterminato delle pubbliche amministrazioni, gli operai agricoli, i lavoratori extracomunitari con permesso di soggiorno per lavoro stagionale, i lavoratori che hanno maturato i requisiti per la pensione e i lavoratori titolari di assegno ordinario di invalidità, qualora non optino per la NASpI.

Ricordiamo inoltre che NASpI e CIG non sono compatibili, infatti la prima non spetta per i periodi di cassa integrazione, ovvero CIG per azienda in situazione di crisi o riorganizzazione e NASpI insieme non possono essere percepite.

I requisiti per l’accesso alla NASpI

Non è sufficiente essere disoccupati, per percepire la NASpI occorre anche essere in possesso di:

  • almeno 13 settimane di contribuzione contro la disoccupazione nei 4 anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione;
  • stato di disoccupazione involontario;
  • 30 giornate di lavoro effettivo, a prescindere dal minimale contributivo, nei dodici mesi che precedono l’inizio del periodo di disoccupazione.

NASpI: agevolazioni per l’azienda che assume 

Il datore di lavoro che, senza esservi tenuto, assume a tempo pieno e con contratto a tempo indeterminato un lavoratore che fruisce della NASpI  ha diritto per ogni mensilità di retribuzione corrisposta al lavoratore, un contributo mensile pari al 20 per cento dell’indennità mensile residua che sarebbe stata corrisposta al lavoratore.

Vale per tutti? No, infatti tale incentivo non è destinato a quei lavoratori che siano stati licenziati, nei sei mesi precedenti, da parte di impresa dello stesso o diverso settore di attività che, al momento del licenziamento, presenta assetti proprietari sostanzialmente coincidenti con quelli dell’impresa che assume, ovvero risulta con quest’ultima in rapporto di collegamento o controllo.

Ci sono agevolazioni in caso di apprendistato?

Un lavoratore in NASpI può essere assunto con contratto di apprendistato? La risposta è sì, e i datori di lavoro hanno diritto a un’aliquota contributiva pari all’1,5% il primo anno, al 3% il secondo anno, al 10% dal terzo anno, se l’azienda ha un numero di dipendenti pari o inferiore a 9. Se l’azienda ha più di 9 dipendenti, invece, l’aliquota contributiva è pari al 10%. Alle aliquote contributive in questione si aggiunge la contribuzione per l’assicurazione sociale per l’impiego, pari all’1,31% della retribuzione imponibile dell’apprendista).

 Il ticket licenziamento e alcuni costi a carico dell’azienda

Un chiarimento dell’INPS nel 2020 ha fatto luce sul ticket licenziamento, sull’obbligo e in quali casi sia necessario il suo versamento. La premessa fondamentale è che è obbligatorio solo e soltanto se il rapporto di lavoro interrottosi era a tempo indeterminato, e la sua causa non imputabile al lavoratore. 

L’obbligatorietà del ticket scatta nei casi licenziamento per giustificato motivo soggettivo, licenziamento per giusta causa e licenziamento per giustificato motivo oggettivo. Le dimissioni invece non rientrano nell’obbligo, tranne nei casi in cui la motivazione possa essere ricondotta a reiterato mancato pagamento della retribuzione, molestie sessuali nei luoghi di lavoro, modificazioni peggiorative delle mansioni, notevoli variazioni nelle condizioni di lavoro a seguito di cessione ad altre persone (fisiche o giuridiche) dell’azienda, spostamento del lavoratore da una sede ad un’altra, comportamento ingiurioso posto in essere dal superiore gerarchico nei confronti del dipendente e  – infine – mobbing.

A quanto ammonta il ticket di licenziamento? Il contributo non fa riferimento all’importo della prestazione individuale ed è dovuto in misura uguale a prescindere dal fatto che il rapporto di lavoro sia full-time o part-time.

Il contributo è pari al 41% del massimale mensile di NASpI per ogni 12 mesi di anzianità aziendale negli ultimi tre anni, nei casi di interruzione di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato per le causali che, indipendentemente dal requisito contributivo, darebbero diritto alla NASpI.

Anche considerando i costi a carico dell’azienda, conoscere queste forme di agevolazioni è molto utile. Pensiamo ai casi di apertura di un’azienda, o esigenze di integrare l’organico: il contributo NASpI azienda è sicuramente da tenere in considerazione!

Vuoi parlare con noi della tua ricerca di personale, e delle agevolazioni a cui potresti avere diritto? Contattaci, non vediamo l’ora di conoscere il tuo business!

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo!

Cerchi personale per la tua azienda?

Compila il form per parlarne insieme a noi.

    Seleziona se sei un’azienda o un lavoratore, ti invieremo solo le notifiche che ti interessano.

    aziendalavoratore

    Success! Thanks for Your Request.
    Error! Please Try Again.
    Success! Thanks for Your Request.
    Error! Please Try Again.