Obbligo di assunzione categorie protette: una guida per le aziende.

Assunzione delle categorie protette

Questione spinosa, per la maggior parte delle aziende. Ma non perché non ci sia volontà di integrare il proprio organico con questa tipologia di lavoratori e la lavoratrici; piuttosto, perché la legislazione in materia di obbligo di assunzione categorie protette appare alquanto confusionaria e difficile da interpretare.

Quello che vogliamo fare, con questo articolo, è sistematizzare le principali problematiche sull’argomento; perché il diritto al lavoro è valido per tutti, e comporta benefici anche per le aziende. Dobbiamo soltanto orientarci in questo intreccio di informazioni: se il vostro obiettivo è capirci qualcosa, continua a leggere.

Obbligo di assunzione: i doveri delle aziende

l dovere delle aziende, a conti fatti, è solo uno: garantire ai lavoratori e alle lavoratrici facenti parti di una categoria protetta il diritto al lavoro. Come? Riservando loro, in base a percentuali stabilite dallo Stato, una quota assuntiva dedicata in base al numero di persone che compongono l’organico aziendale. Sia che si tratti di datori di lavoro privati o pubblici, le assunzioni obbligatorie devono rispettare questi numeri: 

  • dai 15 ai 35 dipendenti: una assunzione obbligatoria;
  • dai 35 ai 50 dipendenti: due assunzioni obbligatorie;
  • più di 50 dipendenti: la quota può essere pari al 7% degli occupati; nel caso di quei dipendenti tutelati, ma non disabili, si configura una quota di assunzione pari all’1%.

Tutte le aziende con più di 14 dipendenti devono adeguarsi alla normativa: è previsto che l’adeguamento avvenga entro 60 giorni dal rientro nelle condizioni di assunzione, processo che si effettua tramite il portale Cliclavoro.

Quali lavoratori rientrano nella categoria protetta.

Partiamo da una domanda fondamentale: quali lavoratori e lavoratrici sono considerati appartenenti alle categorie protette? Stando alla normativa aggiornata, i lavoratori soggetti ad assunzione obbligatoria, oltre ad essere disoccupati, devono rientrare in queste categorie

  • affette da minorazioni fisiche, psichiche e portatori di handicap intellettivo con una riduzione della capacità lavorativa superiore al 45%;
  • invalide del lavoro con grado di invalidità superiore al 33%;
  • ciechi assoluti o con residuo visivo non superiore ad un decimo ad entrambi gli occhi, con eventuale correzione;
  • sorde;
  • invalide di guerra, invalide civili di guerra e di servizio;
  • vedove/i di deceduti per causa di lavoro, di guerra o di servizio, orfani, profughi e vittime del terrorismo e della criminalità organizzata.

Una considerazione a margine la meritano coloro che sono affetti da cecità e sordità: non essendo considerati invalidi civili, può sorgere spontanea la domanda su come rapportarsi – lavorativamente parlando – all’obbligo nei loro confronti. Nei loro riguardi, l’obbligo di assunzione scatta al verificarsi di queste condizioni: 

  • in caso di cecità: totale, o con un residuo visivo non superiore a un ventesimo in entrambi gli occhi; 
  • in caso di sordità: minorazione sensoriale dell’udito che abbia impedito il normale sviluppo del linguaggio parlato.

 Esenzioni e sospensione dell’obbligo

Alcune tipologie di lavori sono state ritenute incompatibili con l’assunzione delle categorie protette. In particolare, facciamo riferimento a tre settori: 

  1. Trasporto pubblico: terrestre, marittimo, aereo e con impianti su fune; 
  2. Edilizia: dal personale impiegato nei cantieri agli addetti al trasporto; 
  3. Polizia e protezione civile: l’obbligo può scattare solamente per le posizioni in amministrazione. 

Allo stessi modo, è prevista la possibilità, per i datori di lavoro privati o di enti pubblici, di richiedere un esonero dall’assunzione obbligatoria, anche qualora si verificassero le condizioni di obbligo. Sarà però necessario, per costoro, essere in grado di dimostrare la totale incompatibilità dell’attività lavorativa con l’assunzione di personale appartenente alle categorie protette. Tra le motivazioni accertate che possono spingere a richiedere e ottenere l’esenzione, troviamo: 

  • particolari modalità di svolgimento; 
  • pericolosità e faticosità dell’attività; 
  • versamento di un tasso di premio Inail, che sia pari o superiore al 60 per mille. In tale caso il datore di lavoro può autocertificare l’esonero dall’obbligo di assunzione.

Assunzione obbligatoria: tutto quello che c’è da sapere

Ma, data per assodata la volontà di adeguarsi alla legge, un’altra domanda pare inevitabile: dove trovare i soggetti appartenenti alle categorie protette? Le possibilità sono tre, analizziamole insieme.

La prima opzione è la ricerca individuale del candidato ideale, culminante nell’assunzione del soggetto ritenuto più idoneo. In secondo luogo, è possibile appoggiarsi alle graduatorie, e seguirne lo svolgimento: è la possibilità prevista per chi non si è ancora allineato alla normativa. In ultima istanza, si può stipulare una convenzione tra l’azienda e gli uffici competenti, e sarà ulteriormente disponibile una preselezione a carico dell’ufficio.

Crediamo che l’assunzione delle categorie protette non sia soltanto un obbligo da rispettare, ma un’opportunità di accrescimento; permettere a un lavoratore di questa tipologia di riscattare il proprio diritto al lavoro conferisce grande valore all’azienda e al datore di lavoro.

Jobtech crede molto in questo: se desideri ricevere una consulenza sulle opportunità previste per la tua azienda, contattaci.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo!

    Seleziona se sei un’azienda o un lavoratore, ti invieremo solo le notifiche che ti interessano.

    aziendalavoratore

    Success! Thanks for Your Request.
    Error! Please Try Again.
    Success! Thanks for Your Request.
    Error! Please Try Again.