Cosa sono i bias cognitivi nel mondo del lavoro?

Bias cognitivi

Hai mai sentito parlare dei bias cognitivi? Sembra un termine complesso, eppure riguarda da vicino alcuni fenomeni della nostra quotidianità lavorativa che ci vedono coinvolti più di quanto immaginiamo. E come tutto ciò che riguarda il mondo HR, il blog di Jobtech è il posto giusto per affrontare l’argomento.

Abbiamo avuto il piacere di collaborare con Camila AnnarelliPsicologa del Lavoro & HR Digital – confrontandoci a proposito del rapporto tra bias cognitivi, organizzazione aziendale e mondo del lavoro. Il nostro obiettivo condiviso? Individuare, tra i tanti esistenti, i più diffusi nel contesto professionale ed i principali rischi ad essi connessi.

Bias cognitivi: di cosa si tratta?

Un bias cognitivo è, nella sua accezione più tecnica, una distorsione cognitiva nei processi mentali che può influenzare percezioni, giudizi e decisioni. I bias cognitivi – per farla breve – sono dei veri e propri errori nelle decisioni causati da fattori quali la soggettività, l’emotività e la scarsa osservazione, forti a tal punto da esaurirsi in impatti di portata rilevante sulle nostre interazioni.

Esiste più di un tipo di bias, e ciascuno presenta caratteristiche molto specifiche

Ciò che li accomuna – tuttavia – è il loro essere in grado di influenzare le nostre valutazioni in modo netto e sostanziale, portandoci a prendere decisioni sbagliate e danneggiare in questo modo il nostro percorso di crescita individuale. Personale, certo, ma anche professionale
I bias cognitivi, riflessi nella sfera lavorativa, sono piuttosto delicati, perché possono dare il via ad una reazione a catena di eventi che potrebbero coinvolgere non solo il rapporto con i colleghi, ma addirittura quello con i clienti. Chiaro quindi che è importante imparare a riconoscerli, ancora prima di combatterli.

 I 5 bias cognitivi più comuni nel mondo del lavoro

Stilare una lista di tutti i bias cognitivi ad oggi identificati dagli esperti sarebbe stato impossibile: sono davvero tanti! Ci siamo quindi dedicati a selezionarne alcuni – cinque, nello specifico – che possono riscontrarsi maggiormente nel mondo del lavoro.

Bias di conferma

Il bias di conferma è la tendenza nel ricercare costantemente informazioni che confermano le proprie idee preconcette, ignorando di conseguenza quelle che le contraddicono. L’individuo è spinto a vedere solo quello che vuole vedere e a credere alle informazioni che confermano le sue personali convinzioni.

Bias di conformità

Il bias di conformità si esaurisce nella tendenza a conformarsi alle idee e alle opinioni degli altri. Questo può portare a prendere decisioni poco accurate, influenzare la capacità di concentrazione e di elaborazione delle informazioni, nonché la capacità di giudizio e di valutazione delle situazioni lavorative.

Bias di ancoraggio

Un bias di ancoraggio si verifica quando siamo propensi a mantenere la nostra opinione su un particolare argomento, anche quando emergono nuove informazioni che la contraddicono. In sostanza, si tende a rimanere fedeli alle proprie convinzioni anche quando queste non sono supportate da prove concrete.

Bias dello status quo

Il bias dello status quo è tipo di bias cognitivo che si verifica quando si è più propensi a mantenere lo stato corrente delle cose, anziché mobilitarsi per cambiarlo. Questo può portare ad assumere posizioni conservatrici che possono rallentare il progresso professionale, nonché causare difficoltà nel prendere decisioni innovative.

Bias di proiezione

Un bias di proiezione si presenta quando siamo fermamente convinti che le altre persone condividano i nostri stessi sentimenti e pensieri. Questo può influenzare le nostre interazioni sul posto di lavoro, rendendoci più inclini a relazionarci con chi condivide le nostre idee o escludendo chi non la pensa come noi.

Riconoscere e superare i bias in azienda

Per ridurre l’influenza dei bias cognitivi sul posto di lavoro il primo passo è proprio quello di imparare a riconoscerli. Sembra essere un consiglio scontato – da capitan ovvio – ma è sicuramente il punto di partenza ideale.

Può rivelarsi sicuramente utile analizzare con criterio le nostre posizioni riguardo alle circostanze che viviamo quotidianamente, in modo da essere più consapevoli delle influenze cognitive a cui siamo soggetti. È possibile certamente cercare di mantenere un atteggiamento più obiettivo nei confronti delle situazioni che ci coinvolgono, così da non lasciarci influenzare troppo dalle nostre emozioni. Siamo esseri umani – è vero – ma sul posto di lavoro dobbiamo mantenere il focus sulle nostre attività. Per questo motivo è necessario cercare di mantenere la mente ben aperta e assorbire le informazioni il più efficacemente possibile. Infine, il confronto con gli altri colleghi – per ottenere un punto di vista differente – potrà solo che rivelarsi strategico, oltre che particolarmente stimolante!

Non è tutto oro quel che luccica: ogni azienda anche quando dall’esterno sembra perfetta – può vivere momenti di difficoltà. Speriamo che questo articolo possa rivelarsi uno strumento utile per aiutare i datori di lavoro ed i collaboratori stessi ad orientarsi con piena consapevolezza in queste situazioni, tenendo sempre a mente che l’unione fa la forza!

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