Nuove figure professionali da non farsi sfuggire in azienda

Nuove figure professionali da non farsi sfuggire in azienda

Quali sono le nuove  figure professionali più richieste nel 2022, da non farsi sfuggire per l’apporto fondamentale in grado di fornire alla crescita e sviluppo del tuo business? Come già nell’anno precedente, l’attenzione all’ecologia e alla sostenibilità ambientale hanno dominato le cronache, così come la protezione dei dati personali: tre aree – prese ad esempio – la cui crescente rilevanza ha reso necessaria la definizione di professionisti ad hoc che ricoprissero altrettante funzioni aziendali!

Professioni del futuro: quali sono?

Interrogandoci sulla dicitura “Professioni del futuro”, abbiamo sviluppato questo pensiero: questi professionisti erano indispensabili anche prima, ma in tempo di pandemia, lockdown e cambiamento climatico hanno mostrato ancora di più la loro rilevanza all’interno del contesto aziendale e nell’ambito del welfare di comunità.

Eccoci allora a raccontarvi le nuove figure professionali emergenti, di cui sicuramente sentiremo parlare nel corso di quest’anno!

Diversity and inclusion manager

Sul posto di lavoro, non c’è più spazio per discriminazioni basate sul genere, sull’orientamento sessuale o sulla provenienza generica. Chi si occupa di diversity and inclusion in azienda progetta iniziative, definisce obiettivi e stila reportistica con l’obiettivo di promuovere la diversity nelle imprese, a stretto contatto con la direzione risorse umane e il board di direzione. I luoghi di lavoro mirano a essere posti sicuri, dove la valorizzazione dei lavoratori è un criterio qualitativo imprescindibile.

Tra l’abbattimento di qualche tabù e segnali di apertura da parte di scuole e istituzioni, le tematiche legate a diversity e inclusion orientano le opinioni e le scelte di una larga fetta di popolazione, a prevalenza dei giovanissimi GenZiers. Il rischio di genderwashing è dietro l’angolo, ma la consapevolezza degli utenti sta aumentando in modo consistente.

Data protection officer

In italiano, RPD, Responsabile della Protezione dei Dati ovvero una nuova figura introdotta dal GDPR. Un professionista noto a molti, ma non l’unico ad essere rilevante nel campo della cyber security: ad occupare posizioni di rilievo nella protezione dei dati nel 2022 saranno il security consultant, l’hacker etico e l’analista di scenari, profili estremamente rari ma di cui sentiremo parlare abbondantemente. 

Acquisisce un rilievo sempre più significativo e ne abbiamo avuto dimostrazione dal furto di dati ai danni del social network Facebook e nel caso della compagnia telefonica low cost Ho. Mobile, passando per le tante e diverse discussioni in merito al controllo delle certificazioni verdi. È allarme cybersecurity, e le aziende lo sanno: il Rapporto Clusit ha descritto una situazione mondiale preoccupante, con un incremento degli attacchi hacker negli ultimi sei mesi pari al 25%.  Le persone pongono sempre più attenzione alla propria cyberprivacy e all’uso che enti e istituzioni fanno dei propri dati.

Ecomanager & Mobility Manager

Un professionista con background ingegneristico o proveniente dal mondo accademico della biologia o scienze naturali, in grado di monitorare l’impatto ambientale dello specifico settore produttivo dell’azienda, assicurarsi che la produzione sia in linea con la normativa di riferimento e coordinare le iniziative green dell’impresa. In un mondo dove il rispetto dell’ambiente è sempre più sentito, dotarsi di questa figura appare una scelta di grande valore per le aziende.

E il Mobility Manager? Di questa figura professionale abbiamo già scritto, raccontando i dettagli di che – nelle aziende – ricopre il ruolo di agevolatore degli spostamenti, e riveste un ruolo chiave nel Programma di Responsabilità Sociale, che ha l’obiettivo di proporre soluzioni ai temi del benessere delle persone e dell’organizzazione. 

 People Engagement

C’è il Chief Happiness Officer, una figura manageriale dedicata al benessere dei dipendenti e alla sua misurazione all’interno delle organizzazioni. Ci sono figure dedicate all’Employer Branding, vale a dire alla valorizzazione dei lavoratori e all’organizzazione di eventi a loro dedicati, come i team building e i momenti di promozione dell’azienda. I fil rouge di queste posizioni? Ingaggiare, coltivare e trattenere i talenti.

L’emergenza coronavirus ha mostrato alcuni esempi virtuosi di aziende dove la cura dei propri dipendenti è stata messa al primo posto, con policy interne adeguate ai momenti di crisi che i lavoratori vivevano. Permettere a chi lavorava – da casa o non – di trascorrere momenti di serenità ha elevato le aziende con una gestione delle risorse umane di qualità a paradigma da imitare. Nelle aziende, dalle più alle meno decorate, il trust index va di pari passo all’aumento del fatturato, e le iniziative di people caring contribuiscono ad aumentare la fiducia dei dipendenti e ad attrarre talenti tra le proprie fila, digitali o fisiche che siano.

Queste considerazioni rappresentano una cartina al tornasole di ciò che – a partire dal 2022 – le aziende dovranno curare per assicurarsi i migliori talenti. Se cerchi un partner digitale per affrontare le nuove sfide che ti aspettano, contattaci! Ti presenteremo le nostre opzioni di ricerca e selezione del personale, per dotare la tua azienda di tutte le nuove figure professionali che si renderanno necessarie!

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