Quali sono i 3 pilastri del project management da adottare?

Quali sono i pilastri del project management

Per chi si occupa di organizzazione e pianificazione all’interno delle aziende, non è sicuramente un argomento nuovo. Ma chi si addentra per la prima volta in queste dinamiche, sicuramente ne ha sentito parlare e lecitamente si domanda quali siano i suoi pillar, le sue fasi e gli step da seguire

Dunque, eccoci qui a rispondere alla domanda “Quali sono i pilastri del project management”, ma prima definiamolo: il project management affonda le sue radici nelle aule accademiche di ingegneria gestionale/economia aziendale e fa riferimento a tutte quelle attività volte all’analisi, alla progettazione, alla pianificazione e realizzazione degli obiettivi di un progetto. Chi ricopre questo ruolo, ovvero il o la project manager, lo gestisce in tutte le sue fasi, attendendosi a precisi standard di qualità e processo.

Qual è il primo step del project management?

Abbiamo dunque capito cos’è il project management, ma rimane un grande dubbio: come partire? Quali sono le fasi che un project manager deve seguire? Posto che ogni persona attua il metodo di lavoro più appropriato al proprio ambito d’azione (il mondo della logistica è certamente diverso da quello, ad esempio, del food&beverage), ecco le fasi complete, seguendo il metodo delle 12 fasi dell’esperto di project management Antonello Bove.

La prima fase del project management è definita “Start” ed è la fase più delicata. Un progetto è per sua natura temporaneo e unico, e nasce solitamente da un’esigenza esistente e concreta o da un’intuizione brillante. Questo momento è fatto di brief, pros and cons, documentazione. Si tratta della fase cruciale, e da essa dipende la buona riuscita del progetto stesso.

Le 12 fasi del project management.

  1. Start: la partenza del progetto, un momento unico;
  2. Triple constraints: prima valutazione di fattibilità, tieni in considerazione lo scopo, il tempo e il costo
  3. Stakeholder: analisi e valutazione delle persone che direttamente o indirettamente si interfacceranno o avranno interesse nel progetto; 
  4. Project manager: la difficilissima scelta del leader del progetto;
  5. Charter: creazione della guida scritta del progetto;
  6. Work Breakdown Structure: come una lista della spesa, ma improntata a spacchettare le attività da svolgere in vista del progetto; 
  7. Formazione del team: condividendo loro le attività e i task che li impegneranno;
  8. Schedule: la definizione di una deadline, con l’evidenza di deliverable (consegna), che comporranno i milestone (finestra sul progetto ampia che identifica e costituito dalla somma di più deliverables);
  9. Budgeting: si tratta del lato finanziario dell’operazione, ovvero l’insieme dei costi correlato al ritorno economico del progetto;
  10. Risk management: quali sono i rischi? In questa fase è opportuno definirli, possibilmente scaglionandoli in alto, medio e basso; 
  11. Comunicazione: definire come comunicare, a chi, che cose e con quale mezzo
  12. Lancio del progetto.

Quali sono gli strumenti di project management?

Ognuno sceglie quello che meglio risponde alle proprie esigenze, ma vogliamo consigliarvi tre strumenti che si prestano in modo specifico al project management: 

  1. Jira: i developer probabilmente lo conoscono bene, lo utilizza certamente chi lavora con metodologia Scrum. Celebre per la possibilità di definire task, subtask e roadmap complete, aprendo ticket e distribuendo attività al team;
  2. Asana: un nome evocativo che rimanda alle posizioni dello yoga cela una software ideale per la gestione di progetti, da quelli semplici a quelli complessi. Possibile assegnare task, mandare aggiornamento e creare diversi fogli di lavoro, tenendo sempre tutto sotto controllo;
  3. Podio: Semplice, intuitivo, ideale per chi fonde il lavoro a progetto con l’integrazione dei social. Tramite il software è possibile accedere ad app per la gestione del portafoglio e delle attività. Molto apprezzato per la possibilità di sviluppare applicazioni proprie.

I pilastri del project management.

Metodo e organizzazione, pianificazione e capacità di coordinamento. Alla domanda “Quali sono gli elementi del project management?” potremmo rispondere in svariati modi, ma sui pilastri non abbiamo dubbi.

Persone

Le persone sono il fulcro del progetto: devono saper collaborare, componendo un team performante e affiatato. In questo senso, si parla spesso di iniziative di team building aziendali, perché rendere coese le persone che lavorano insieme è essenziale.

Processi

Con questo ha molto a che fare il ruolo di operation manager, la figura specializzata in processi efficaci quasi sempre presente in azienda. I processi devono essere solidi e duttili al tempo stesso, è fondamentale saperli ideare e – se necessario – destrutturare e riscrivere.

Tecnologia

La tecnologia è fondamentale per la buona riuscita di un progetto. Sia essa sviluppata internamente oppure acquistata da un fornitore esterno, scegliere i tool informatici di cui dotarsi si rivela sempre importante.

Speriamo che i nostri consigli ti siano stati utili. Se sei in procinto di avviare un progetto, non possiamo che farti un grande in bocca al lupo. Ma se invece sei alla ricerca del o della Project Manager ideale per la tua azienda, contattaci: ti racconteremo nel dettaglio i nostri servizi per le aziende dedicati alla ricerca e selezione di profili manageriali.

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