Osservatorio sul lavoro: 1°Semestre 2022
Indice dei contenuti
Executive Summary
L’anno della ripresa: così è stato definito da molti il 2022. L’allentamento delle misure restrittive, la fine dello stato di emergenza, l’abolizione del green pass e l’addio (quasi) ufficiale alle mascherine sono stati alcuni degli eventi protagonisti di questi primi sei mesi, che abbiamo analizzato per indagarne le ripercussioni sul mercato del lavoro. Quali sono stati i principali avvenimenti che in questo primo semestre hanno impattato sul settore dell’occupazione nel nostro Paese? Si notano differenze significative rispetto alla precedente analisi? L’obiettivo del terzo Osservatorio di Jobtech è rispondere a questi quesiti, mostrando alcuni insight emersi in merito all’incontro tra domanda e offerta di lavoro nei primi mesi del 2022.
Campione esaminato
Per realizzare lo studio sono stati analizzati i dati relativi a 50.000 utenti in ricerca attiva sui portali di Jobtech e sulle principali piattaforme esterne di ricerca lavoro. Il periodo considerato è quello compreso tra gennaio e giugno 2022.
Cosa è emerso
Il numero di donne in ricerca attiva di lavoro è ancora superiore a quello degli uomini, ma il trend è in calo rispetto al primo e secondo semestre 2021;
I Millennial si aggiudicano il primato come generazione maggiormente attiva nella ricerca di un impiego e maggiormente istruita;
Logistica, Produzione e Horeca sono i settori in cui vi si è concentrato il maggior interesse da parte dei job seeker, rispettivamente dalla Generazione Z e Millennial;
La Lombardia è la regione in cui si contano più annunci, ma la popolazione della Valle d’Aosta risulta essere più attiva nella ricerca di lavoro;
Sono aumentate le opportunità di lavoro e di conseguenza la competizione tra le aziende: fondamentale rivedere i processi di selezione e le esigenze.
Da gennaio a giugno 2022: l’Italia verso la ripresa e la fine dello stato di emergenza
Il mese di dicembre 2021 si è concluso con un’ulteriore ondata di casi Covid in prossimità delle festività natalizie. L’aumento dei contagi si è protratto in forma acuta anche nei primi due mesi del 2022, costringendo il Governo italiano ad adottare misure urgenti per fronteggiare l'emergenza.
A gennaio gli esercizi del comparto horeca sono stati limitati nella ripresa dall’introduzione del super green pass rafforzato, reso obbligatorio anche per la partecipazione a feste, cerimonie civili o religiose, sagre, fiere e per l’accesso a centri congressi, piscine, centri culturali.
Il 30 marzo, poi, la fine dello stato di emergenza emanata dal Consiglio dei Ministri ha visto cessare l'obbligatorietà del green pass dal 1 aprile per accedere a ristoranti e bar all’aperto, negozi, banche, mezzi di trasporto. Un mese dopo, il 1 maggio, la certificazione verde è stata sospesa definitivamente.
La campagna vaccinale, portata avanti con successo, mostra i suoi frutti: secondo il Ministero della Salute, più del 90% della popolazione italiana ha completato il ciclo di dosi previsto, un fatto che ha direttamente permesso la rinascita economica e sociale del nostro Paese. Nonostante le mascherine FFP2 continuano a rimanere obbligatorie in alcuni luoghi, l’Italia può finalmente “tornare a respirare”.
Con l’avvicinarsi dell’estate riparte la stagione dei concerti e degli eventi sportivi, riaprono le discoteche, si ritorna a viaggiare e a organizzare tavolate al ristorante. Dopo un lungo periodo di sofferenza gli imprenditori possono recuperare un po’ di speranza dedicandosi a riaperture e nuovi progetti. E allo stesso modo i lavoratori, per molto tempo scoraggiati da un senso di instabilità e incertezza, possono riacquistare fiducia.
L’Osservatorio sul lavoro di Jobtech
Jobtech, agenzia per il lavoro 100% digitale nata con l’obiettivo di rivoluzionare il mercato del lavoro attraverso una tecnologia proprietaria e diversi portali focalizzati su ruoli e settore specifici, ha realizzato un Osservatorio sul mercato del lavoro in somministrazione, analizzando i primi sei mesi del 2022.
L’incontro tra domanda e offerta di lavoro con Jobtech avviene attraverso i portali: Camerieri.it, Magazzinieri.it, Commesse.it, Contabili.it, Callcenter.it, Receptionist.it e Lavoro.Jobtech.it. Ognuno di essi raccoglie candidature pertinenti ad un ambito diverso: Ho.Re.Ca, logistica, retail, contabilità, studi professionali, telecomunicazioni, business e IT.
L’obiettivo dell’Osservatorio è fare il punto sulle dinamiche che hanno interessato la domanda e l’offerta di lavoro, limitatamente alla ricerca online. Allo stesso modo, intende indagare nuovi trend legati all’occupazione da gennaio a giugno 2022.
Job seeker 2022: chi ha cercato lavoro nei primi sei mesi?
Il campione analizzato vede coinvolti 50.000 utenti in ricerca attiva di un impiego. La ripartizione di questo database sulla base del genere di appartenenza vede una presenza femminile del 54%, mentre quella maschile si assesta al 46%. Anche in questi primi sei mesi del 2022 sono state le donne ad essere maggiormente attive nella ricerca di un’opportunità lavorativa, seppur in numero decisamente inferiore rispetto allo scorso semestre (63%).
La maggioranza degli utenti impegnata a ricercare attivamente un impiego tra gennaio e giugno 2022 appartiene alla generazione dei Millennial (ovvero nati tra il 1981 e il 1995), che con il 41,7% del campione rappresentano di fatto quella percentuale di persone completamente inserite nella fase lavorativa della vita. Seguono a distanza ravvicinata gli appartenenti alla Generazione X (coloro che vedono il proprio anno di nascita compreso tra il 1965 e il 1980), con il 27,5% sul totale e i rappresentanti della Generazione Z(nati a partire dal 1996), con il 26,7%. I Baby Boomer costituiscono una percentuale nettamente inferiore: i nati dal 1950 al 1965 attivi nella ricerca di un impiego rappresentano solo il 3,9% del totale degli utenti.
Per fornire un quadro più completo dell'identità del job seeker, riportiamo anche il grado di istruzione. La nostra analisi mostra come, anche in questo primo semestre del 2022, le donne risultano essere maggiormente istruite. A possedere il diploma di maturità sono infatti il 58,7% delle donne contro il 54,5% degli uomini, mentre ad aver indossato la corona di alloro al conseguimento della laurea sono il 23,5% delle donne rispetto al 15,4% degli uomini.
Incrociando le informazioni relative al livello di istruzione e al dettaglio generazionale, non emergono differenze significative rispetto al secondo semestre del 2021. Riportiamo che la generazione dei Millennial registra ancora il maggior numero di laureati triennali (15,5%) e magistrali (13,6%), mentre la percentuale di chi cerca lavoro in possesso del diploma di maturità è quasi equamente distribuita, con la Generazione Z prima in classifica (68%).
In quale settore desiderano lavorare i nostri utenti? Le professioni della Logistica e Produzione in questo primo semestre risultano essere le più ambite dal campione analizzato, un fatto da cui si evince la ripresa del settore industriale post pandemia da Covid-19, che ha trainato e sta continuando a trainare la crescita del PIL. A cercare maggiormente lavoro in questo comparto sono prevalentemente gli uomini,il 33,1% del campione analizzato. Prendendo sempre in considerazione il genere maschile, l’horeca è la seconda scelta dei nostri utenti: da gennaio a giugno 2022 gli uomini che hanno ricercato un’opportunità nel settore costituiscono il 20,3% del campione totale analizzato. Un altro aspetto da segnalare è che ristorazione e industria alberghiera tornano ad attrarre la Generazione Z, risultando il settore più ambito e spodestando il settore retail dal gradino più alto del podio, confrontando il dato con il secondo semestre 2021.
E le donne? La preferenza del genere femminile ricade sui mondi della contabilità e amministrazione (con il 24,5% del campione analizzato), hospitality (con il 18,7% e che attrae soprattutto la generazione delle Millennial) e retail (con il 18,4%).
Geografia delle ricerche: lo scenario da nord a sud
Grazie ai dati emersi dalle candidature online abbiamo potuto raccogliere alcuni insight anche dal punto di vista geografico, analizzando il numero di utenti in cerca di lavoro per regione rapportato alla popolazione della regione stessa. L’obiettivo, in questa direzione, quello di comprendere l’esistenza di potenziali divari significativi tra le diverse zone della nostra Penisola.
Risiede nel Nord Italia la maggior parte degli utenti impegnati nella ricerca di un impiego, rispettivamente il 60,5% del totale. Segue il Centro con il 21,2%, Sud e Isole con il 18,3%. Confrontando questi dati con quelli del secondo semestre del 2021 notiamo che la situazione è pressoché rimasta invariata. È il mese di marzo, coerentemente con la fine dello stato di emergenza, ad aver visto più coinvolti i job seeker nella ricerca di lavoro online.
Più nel dettaglio la regione che ospita la maggior parte dei job seeker in ricerca attiva è la Valle d’Aosta, con l’11,5% sul totale. Scendendo nella classifica troviamo Friuli Venezia Giulia (9,9%) Lombardia (9,8%) Emilia Romagna (9,7%) e Veneto (9,5%). Percentuali più basse si riscontrano tra gli abitanti del Sud, seguendo il trend già osservato il semestre scorso. Sono Calabria (2,9%), Sicilia (3%) e Campania (3,9%) le regioni italiane in cui si assestano i numeri più bassi di utenti in cerca di un'opportunità di lavoro tramite i canali online.
Rispetto alla concentrazione degli annunci di lavoro è sempre la Lombardia, con il 31,3 % del totale, ad occupare la prima posizione del podio. Di seguito troviamo il Veneto (14,4%), l’Emilia-Romagna (13,3%), il Piemonte (8,5%) il Lazio (6,9%) e la Toscana (6,3%). Maggio risulta essere il mese in cui si contano complessivamente il più alto numero di annunci online, in concomitanza con l’arrivo della stagione estiva che vede le aziende, soprattutto quelle del comparto horeca e dell’hospitality, maggiormente coinvolte nella ricerca di nuove figure professionali.
Le opportunità di trovare un impiego sono più alte nelle regioni in cui vi è una minor competizione dei job seeker sulle singole offerte lavorative, un dato che abbiamo ottenuto rapportando il numero di utenti in ricerca attiva con il numero di offerte di lavoro online. In particolare, Lombardia, Emilia-Romagna, e Veneto sono le regioni dove la probabilità di trovare un’opportunità di lavoro è più elevata, mentre il maggior livello di competizione lo troviamo in Calabria, Basilicata e Molise.
Confrontando i dati del primo semestre 2021 con quelli del primo semestre 2022, regione per regione, possiamo notare come complessivamente il numero di utenti in cerca di lavoro e gli annunci online segua un trend positivo. In particolare il numero di utenti in cerca di lavoro nel primo semestre 2022 vs il primo semestre 2021 è aumentato del 8,4%, mentre nello stesso periodo il numero di annunci di lavoro è aumentato del 46,3%.
Da segnalare in particolare che per quanto riguarda il numero di annunci di lavoro la crescita maggiore è stata registrata in Valle d’Aosta - raddoppiato il numero vs la media del primo semestre 2021 - Trentino-Alto Adige (+67,1%) e la Liguria (+60,8%). Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia e Molise le regioni dove si è evidenziata una minor crescita, intorno al 30-35%.
Continuando il confronto con il primo semestre 2021, possiamo notare lato utenti in cerca di lavoro la crescita in Valle d’Aosta (+35%), seguita da Molise (+22,9%), Trentino-Alto Adige e Calabria (+21,2%).
Singolare il caso di gennaio 2022, contraddistinto dalla presenza della variante Omicron. Mentre nel 2021 lo stesso mese era stato caratterizzato da lockdown parziali e regioni colorate, con una minor ricerca di personale da parte delle aziende, la situazione si ribalta a Gennaio 2022 con una crescita del +67% di annunci di lavoro vs primo semestre 2021, ma in questo caso erano le persone a cercare meno lavoro, probabilmente perché in quarantena (-2% e unico dato negativo del semestre).
Considerazioni conclusive
L’Osservatorio sul mercato del lavoro in somministrazione, finalizzato confrontando i dati di questo primo semestre del 2022 con quelli del secondo semestre 2021, ci ha permesso di estrapolare una serie di evidenze di interesse.
In primo luogo, in merito alla condizione occupazionale femminile. Rispetto al 62% del semestre scorso, riportiamo infatti che da gennaio a giugno del 2022 la percentuale di donne in ricerca attiva di lavoro sui nostri portali è scesa al 54%, l’8% in meno.
Allo stesso tempo, è cresciuto l’interesse dei job seekers per il settore della ristorazione dopo oltre 18 mesi di continue aperture e chiusure, anche se il gap tra domanda ed offerta di lavoro continua ad essere persistente. Segnaliamo, tuttavia, che la maggior parte delle persone che ambisce alle professioni in sala e cucina appartiene alla Generazione Z. Che possa questo incentivare le aziende a concentrare le proprie scelte verso l’assunzione di profili più giovani da formare?
In definitiva, possiamo affermare che il mercato del lavoro è ufficialmente ripartito, con dinamiche differenti da quelle osservate durante il periodo prima della pandemia e in quest’ultimo biennio. Pre-Covid si era infatti abituati alla candidatura passiva tradizionale, mentre nell’anno 2020/2021 si poteva far leva su un grande bacino di forza lavoro. Oggi ci sono più opportunità per i lavoratori e questo fa sì che aumenti la competizione tra le aziende. Ecco perché, dato il contesto attuale, è importante che queste ultime rimodulino e ripensino con maggior flessibilità le proprie esigenze differenziandosi dal mercato per poter essere maggiormente competitive e attrattive, impostando processi di ricerca e selezione sempre più rapidi.