Osservatorio sul lavoro: 2°Semestre 2022
Indice dei contenuti
Executive Summary
Il secondo semestre del 2022 è stato caratterizzato da una stretta meno invasiva del Covid-19 che ha ufficialmente favorito la ripresa di molti settori. Tuttavia, i mesi da luglio a dicembre sono stati segnati da numerosi avvenimenti nazionali e internazionali che hanno inciso sulla situazione italiana su più fronti, in particolar modo su quello economico.
Quali trend si sono confermati rispetto al primo semestre e in che modo gli avvenimenti di questi ultimi sei mesi del 2022 hanno avuto una ripercussione sul settore dell'occupazione? L'obiettivo del quarto Osservatorio sul Mondo del Lavoro di Jobtech è quello di portare alla luce alcuni fatti che hanno impattato sull' equilibrio tra domanda e offerta di lavoro durante gli ultimi sei mesi del 2022.
Cosa è emerso
Il numero di donne in ricerca attiva di un impiego è cresciuto rispetto al primo semestre del 2022 e al secondo semestre del 2021;
La Generazione Z è sempre meno coinvolta nella ricerca di un’opportunità professionale, mentre i Millennials si confermano in prima posizione;
Vendita al dettaglio, contabilità e accoglienza sono i settori in cui si è osservato il maggior coinvolgimento da parte dei job seekers;
Le regioni del Nord ospitano, ancora una volta, la maggior percentuale di job seekers (Veneto) e il più alto numero di annunci online (Lombardia);
Le aziende sono state ancora più attive nel cercare professionisti, ma il divario tra domanda e offerta di lavoro resta ancora un ostacolo da superare.
Campione esaminato
Per realizzare l'indagine sono stati analizzati i dati relativi a 60.000 utenti in ricerca attiva sui portali di Jobtech e sulle principali piattaforme esterne di ricerca lavoro. Il periodo considerato è quello compreso tra luglio e dicembre 2022.
Da luglio a dicembre 2022: la crisi energetica non frena la ricerca di personale
Dopo un graduale allentamento delle misure restrittive dovute alla fine dello stato di emergenza, il mese di luglio ha segnato l'inizio di una fase epidemica di transizione, caratterizzata da un'incidenza dei contagi in diminuzione e dall'abolizione delle mascherine obbligatorie sul posto di lavoro, ancora fortemente raccomandate per alcune categorie di soggetti considerati a rischio.
La stagione estiva è stata positiva, in particolar modo per il comparto horeca: in Italia è stato registrato un boom importante del settore turistico, con flussi e volumi simili ai livelli pre-pandemia.
Di contro, l'instabilità politica in Europa - e il conseguente aumento del costo dell'energia - ha fortemente penalizzato i settori ad alta intensità energetica. Dall'industria al terziario, lo scenario altalenante ha dato forma a profonde criticità per moltissime aziende dipendenti dall'utilizzo del gas naturale. L'incremento dei prezzi delle materie prime per la sua produzione ha avuto un impatto su tutti i settori, compresi quelli per l'acquisto di beni alimentari e di consumo: è la risposta di un mercato costretto ad adeguarsi.
Nonostante questo, la necessità delle aziende di assumere nuovo personale si è fatta sempre più forte. Secondo i dati Istat, a settembre 2022 sono stati registrati 46.000 nuovi posti di lavoro, 316.000 in più rispetto all'anno precedente, mentre nel mese di ottobre il tasso di occupazione è salito al 60,5%. Si tratta del record più alto raggiunto in Italia. L'offerta di lavoro è dunque cresciuta, al contrario della domanda: il mismatch rimane ancora piuttosto alto, e per molte imprese la ricerca di profili resta ancora oggi una sfida da fronteggiare.
L'Osservatorio sul lavoro di Jobtech
Jobtech, l'agenzia per il lavoro delle nuove generazioni nata con l'obiettivo di dare forma al percorso lavorativo delle persone utilizzando la tecnologia per essere al fianco di aziende e lavoratori, ha realizzato un Osservatorio sul mercato del lavoro in somministrazione, analizzando gli ultimi sei mesi del 2022.
L'incontro tra domanda e offerta di lavoro con Jobtech avviene attraverso i portali: Camerieri.it, Magazzinieri.it, Commesse.it, Contabili.it, Callcenter.it, Receptionist.it e Lavoro.Jobtech.it. Ognuno di essi raccoglie candidature pertinenti ad un ambito diverso: Ho.Re.Ca, logistica, retail, contabilità, studi professionali, telecomunicazioni, business e IT.
L'obiettivo dell'Osservatorio è fare il punto sulle dinamiche che hanno interessato la domanda e l'offerta di lavoro, limitatamente alla ricerca online. Allo stesso modo, intende indagare nuovi trend legati all'occupazione da luglio a dicembre 2022.
Job seeker 2022: chi ha cercato lavoro negli ultimi sei mesi?
Il campione analizzato, composto da 60.000 utenti, vede la presenza femminile maggiormente attiva nella ricerca di un impiego, con il 64,81% del totale rispetto alla quella maschile del 35,19%. Questo conferma il trend già emerso nelle precedenti analisi: il dato sulla prevalenza femminile è pressoché identico a quello del secondo semestre del 2021, ovvero il 63%, mentre nel primo semestre del 2022 era diminuito al 54%.
Si conferma quella dei Millenials (nati tra il 1981 e il 1995) la generazione maggiormente attiva nella ricerca di un'opportunità di lavoro, con il 41% sul totale. Segue la Generazione X (ovvero la popolazione nata tra il 1965 e il 1980) con il 35,1%, e gli appartenenti alla Generazione Z (nati a partire dal 1996), con il 18,5%. I Baby Boomer (nati dal 1950 al 1965) anche in questo secondo semestre costituiscono una percentuale inferiore, rappresentati solo dal 4,9% del campione esaminato.
Per delineare in modo più dettagliato l'identità del job seeker, è possibile anche riportare il grado di istruzione del campione di utenti. Dalle nostre analisi emerge che la popolazione femminile mostra un livello di istruzione maggiore: il 68,5% delle donne possiede come titolo di studio più elevato il diploma di maturità, contro il 59,2% degli uomini. Differenze minori, invece, per quanto riguarda i titoli di laurea triennali e magistrali, posseduti dal 9,8% delle donne e dal 8,8% degli uomini nel caso della laurea breve, e dal 9% delle donne e dall'8,7% degli uomini nel caso di quella specialistica.
Confrontando i dati relativi al livello d'istruzione e al dettaglio generazionale è possibile confermare il trend emerso il semestre scorso: la generazione maggiormente istruita è quella dei Millennials, con il 14,64% di laureati triennali e il 11,09% di laureati magistrali. La Generazione Z, ancora una volta, si posiziona prima per possessori del diploma di maturità come titolo di studio più elevato (74,75%), proprio come già analizzato durante i primi sei mesi del 2022.
Dall'analisi risulta che il settore professionale più ambito dal campione analizzato in questi sei mesi torna ad essere quello della vendita al dettaglio, con una preferenza del genere femminile (31,19%) più alta rispetto a quella maschile (16,47%). Seguono, per il dato femminile, i settori dell'accoglienza e della contabilità: a cercarvi un impiego sono state rispettivamente il 17,16% e il 14,97% delle donne del campione, che in entrambi i casi vede le appartenenti alla generazione dei Millennials maggiormente coinvolte.
Gli uomini, invece, anche in questi ultimi sei mesi del 2022 si sono concentrati sulla ricerca di lavoro nel mondo della logistica e produzione, con il 23,96% del campione analizzato. Lo stesso era emerso anche nella precedente analisi, ma il dato è diminuito rispetto al periodo gennaio-giugno. Sul secondo e terzo gradino del podio - come settori preferiti dal genere maschile - troviamo il retail (16,47%) e la ristorazione (16,18%).
Nonostante la ripartenza del mondo horeca, a cercare lavoro in questo comparto è stato solo il 10,97% degli utenti del campione, una percentuale nettamente inferiore rispetto a quella dei primi sei mesi dell'anno appena concluso. Un insight coerente con le difficoltà dei ristoratori causate dalla carenza di personale, di cui si è tanto sentito parlare nel 2022. Cresce, rispetto al periodo gennaio-giugno, l'interesse per il settore dei call center: il 10,97% degli utenti del campione ha cercato attivamente un'opportunità di lavoro in questo ambito professionale, contro il 7,92% del primo semestre.
Geografia delle ricerche: lo scenario da nord a sud
Grazie ai dati sulle candidature online abbiamo potuto tracciare un quadro geografico delle zone della Penisola in cui si è concentrata la ricerca di lavoro da parte dei job seekers. Il nostro obiettivo è stato quello di individuare eventuali divari significativi tra le diverse zone del Paese per comprendere meglio le dinamiche del mercato del lavoro in Italia, ed è stato possibile analizzando il numero di utenti in cerca di un impiego per regione in riferimento alla sua popolazione.
Con il 61% sul totale, si confermano quelle del Nord le regioni ad ospitare il maggior numero di utenti in cerca di lavoro, seguite da quelle del Centro (21%), e infine Sud e Isole (18%). Nessuna variazione significativa rispetto alla precedente analisi. Scendendo in profondità rispetto a questo insight, le regioni del Paese in cui si concentra il più alto numero di job seekers risultano essere ancora una volta - in ordine - Valle d'Aosta (20,3%), Lombardia (11,2%), Emilia Romagna (11%) e Veneto (10,8%). Quella settentrionale risulta quindi l'area della penisola italiana dove si concentra in maggior misura la domanda di lavoro, mentre le regioni dell'Italia meridionale registrano una minor percentuale di job seekers attivi sulle piattaforme di ricerca lavoro, nello specifico in Campania (3,2%), Sicilia (3,5%), Calabria (4,4%).
Non sembra stupire, comunque, che in vista della fine dell'estate è cresciuto il numero di utenti attivi sulle principali piattaforme online di ricerca lavoro, ed è proprio il mese di settembre - da molti considerato il momento della ripartenza dopo le ferie - ad aver visto un incremento del numero di persone impegnate nella ricerca di una nuova opportunità professionale.
Con il 74% sul totale, le regioni del Nord Italia si posizionano prime in classifica per la concentrazione degli annunci di lavoro nella penisola, nello specifico il 42% dal Nord-Ovest e il 32% dal Nord-Est. Troviamo poi il Centro (16%) e Sud e Isole (10%). Più nel dettaglio la Lombardia, con il 31,3%, si è confermata anche in questo secondo semestre la regione con il numero più alto di annunci di lavoro disponibili, seguita da Veneto(14,2%), Emilia Romagna (12,9%), Piemonte (8,8%) e Lazio (7,3%).
Osservando la ripartizione dei job post in riferimento al semestre appena concluso, il mese in cui sono stati pubblicati più annunci di lavoro risulta essere quello di dicembre, coerentemente con l'arrivo delle festività natalizie e dei saldi invernali che vede molte imprese alla ricerca di personale temporaneo.
Abbiamo poi analizzato il livello di competizione di job seekers per singolo annuncio, rapportando il numero di utenti in cerca di lavoro con il numero di offerte di lavoro online. Le regioni con maggiori opportunità di assunzione sono state il Piemonte, l'Emilia Romagna e il Veneto, mentre la competizione è rimasta generalmente più alta al Sud, in particolare in Basilicata, Sicilia e Molise.
In generale, incrociando i dati del secondo semestre 2021 con quelli del secondo 2022, possiamo confermare il trend positivo già osservato nella precedente analisi, sia per quanto riguarda il numero di utenti in cerca di un impiego (cresciuto del 27%), sia per quello degli annunci online (incrementati sulle principali piattaforme del 28%).
Più nel dettaglio, gli utenti in cerca attiva di un impiego sono aumentati rispetto al secondo semestre del 2021, ma in numero ancora inferiore rispetto agli annunci di lavoro effettivamente disponibili. La media di candidati per annuncio è infatti negativa rispetto agli ultimi sei mesi del 2021, con un picco del -20% in Sicilia e del +6% in Valle d'Aosta.
La media degli annunci di lavoro, invece, mostra un andamento positivo in tutta la Penisola. Segnaliamo in particolare che sono le Isole, Sardegna e Sicilia, le regioni che hanno registrato la più alta crescita di offerte di lavoro tra il secondo semestre del 2022 e il secondo semestre del 2021, rispettivamente del +58% e del +55%.
Considerazioni conclusive
L'Osservatorio sul Mondo del Lavoro in somministrazione ci ha permesso di confermare l'evidenza che vede le aziende - in questa seconda metà dell'anno - ancora più attive nella ricerca di nuovo personale, nonostante le dinamiche nazionali e internazionali che hanno direttamente o indirettamente coinvolto l'Italia. Questo, tuttavia, non è bastato a colmare il gap tra domanda e offerta di lavoro, nonostante la ripresa post Covid-19.
Il periodo dei saldi, che coincide con i mesi di luglio e dicembre, ha visto crescere l'interesse dei job seekers verso il mondo retail, il quale torna ad essere il settore più ambito dagli utenti in ricerca di un impiego sulle filiali digitali di Jobtech. La ripresa del turismo ha inoltre favorito la crescita di nuovi posti di lavoro, ma le persone impegnate nella ricerca di un impiego in questo settore sono diminuite rispetto alle precedenti analisi. Le realtà del comparto horeca dovranno apportare delle modifiche per riuscire ad attirare maggiormente i profili ricercati.
Una delle sfide più importanti per le aziende sarà avvicinarsi in modo più consistente alla Generazione Z: i nati tra il 1997 e il 2012 rappresentano una fetta crescente della forza lavoro a livello globale, ma sono sempre meno coinvolti nella ricerca di un'opportunità professionale. I dati raccolti li posizionano penultimi in classifica tra le quattro generazioni che hanno cercato lavoro in questo secondo semestre, scendendo di un livello rispetto alle nostre precedenti analisi.
Il 2023 sarà caratterizzato da importanti novità per il mercato del lavoro italiano, a partire dalla nuova Legge di Bilancio entrata in vigore il 1 gennaio che contiene diverse disposizioni relative a nuovi strumenti per le aziende e i lavoratori.