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Che benessere scoprire cos’è il welfare aziendale.

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Breve lezione sul welfare. Come te la cavi con la storia?Welfare e mondo del lavoro vanno a braccetto.Preparati a sfruttare per bene(fit) il welfare aziendale.
Ti diamo ufficialmente il benvenuto in un approfondimento dedicato al welfare aziendale. Così se la tua prossima azienda dovesse prevederlo tra i benefit, sai già di cosa si tratta.

Breve lezione sul welfare. Come te la cavi con la storia?

Il concetto di welfare ha origini molto antiche, ma la sua forma moderna si sviluppò principalmente durante il periodo successivo alla seconda guerra mondiale in risposta alle devastazioni del conflitto e alle crescenti disuguaglianze. Con l'obiettivo di affrontare le sfide sociali ed economiche di quell’epoca, infatti, diverse nazioni intrapresero alcune politiche per garantire benessere e sicurezza.

Il Regno Unito fu a tutti gli effetti pioniere del welfare moderno grazie all’introduzione del "Beveridge Report" nel 1942, un documento che fornì le basi per l'istituzione di un sistema di sicurezza sociale universale. Questo delineava i principi fondamentali del welfare, compresi l'accesso ai servizi sanitari, il sostegno finanziario per disoccupati e anziani, e l'assistenza alle famiglie a basso reddito.

Altri Paesi come la Svezia, la Germania e la Francia seguirono l'esempio britannico e svilupparono i loro sistemi di welfare nazionali. Sistemi che comprendevano servizi sanitari accessibili, sistemi pensionistici, sussidi di disoccupazione e altre forme di assistenza sociale. Negli Stati Uniti, invece, il welfare si è sviluppato in modo diverso rispetto all’Europa. Negli anni '30, durante la presidenza di Franklin D. Roosevelt, fu introdotto un programma di sicurezza sociale che comprendeva misure come la pensione di vecchiaia e l'assicurazione contro la disabilità. Successivamente, negli anni '60, vennero introdotti programmi di welfare più ampi che fornivano assistenza sanitaria ai cittadini anziani e a quelli a basso reddito.

Ovviamente il welfare continua ad evolversi e adattarsi alle necessità della popolazione riflettendo le diverse tradizioni, valori e contesti socio-economici di ogni paese. E se a questo punto ti stai chiedendo cosa c'entra tutto questo con il mondo del lavoro - giustamente - troverai la risposta nel prossimo paragrafo.

Welfare e mondo del lavoro vanno a braccetto.

Nel contesto del welfare troviamo due diverse tipologie: c’è il cosiddetto primo welfare (ovvero quello pubblico, previsto dallo Stato) e il secondo welfare (previsto da attori privati, a scopo di lucro e non). Rientra in questo gruppo il welfare aziendale, ovvero un insieme di pratiche che le aziende possono adottare per promuovere il benessere dei propri dipendenti e creare un ambiente lavorativo sano, soddisfacente e motivante che vada oltre il semplice aspetto retributivo.


Il welfare aziendale in Italia ha iniziato a svilupparsi negli anni '80, ma ha acquisito un ruolo sempre più rilevante a partire dagli anni '90. È proprio durante questo periodo che le aziende hanno iniziato a comprendere l'importanza di offrire benefici e servizi aggiuntivi ai dipendenti al di là dello stipendio. Negli ultimi anni il welfare aziendale si è infatti diffuso rapidamente, diventando per molte aziende parte integrante della loro strategia di employer branding. In particolare per:

  1. Attrarre e trattenere i talenti. Una soluzione welfare completa può essere un elemento decisivo per i lavoratori e le lavoratrici che stanno valutando diverse opportunità professionali e può contribuire a creare un ambiente di lavoro soddisfacente e gratificante per i dipendenti attuali;
  2. Aumentare la soddisfazione e il benessere dei dipendenti. Assicurazione sanitaria, piani pensionistici, assegni per l'istruzione, servizi di consulenza, buoni carburante, shopping, viaggi. Tutti benefici che migliorano la qualità della vita delle persone e favoriscono un senso di sicurezza e stabilità;
  3. Migliorare l'immagine aziendale. Le aziende che si prendono cura dei propri collaboratori e delle proprie collaboratrici investendo nel loro benessere sono generalmente percepite come più responsabili, etiche e desiderabili come luoghi di lavoro. Sia internamente, sia esternamente;
  4. Ottenere vantaggi fiscali e normativi. In alcuni Paesi l'offerta di determinati benefit aziendali può comportare vantaggi fiscali o normativi per le aziende. Ad esempio, alcune forme di benefit possono essere esentate da tasse o contributi sociali.

Preparati a sfruttare per bene(fit) il welfare aziendale.

Innanzitutto, sappi che spetta sempre all’azienda decidere se mettere a disposizione dei suoi dipendenti un programma di welfare. Perché non è obbligatorio offrirlo.

Ma nel caso in cui la tua prossima azienda dovesse prevedere un pacchetto welfare, il nostro consiglio è quello di informarti a dovere sui benefici disponibili, prendendoti tutto il tempo che ti serve per comprenderne i vantaggi. Leggi attentamente le le linee guida e le condizioni per ciascun benefit, così da non lasciarti sfuggire nessuna chicca. E perché no, confrontati con i colleghi e colleghe che già lo utilizzano, per farti svelare qualche consiglio tip utile.

In generale, ricorda che il pacchetto welfare è pensato per offrirti qualcosa in più rispetto alla tua retribuzione ordinaria. Qualcosa di estremo valore. Prova a pensare al welfare come a un’effettiva parte del tuo stipendio: siamo certi che in questo modo non esiterai ad approfittare dei benefici messi a disposizione dalla tua azienda.

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