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Il lato positivo del feedback negativo: come trasformare un “no” in un’opportunità.

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Il feedback negativo non è su di te, ma sulla tua candidatura.La regola delle 3R: respira, rifletti, riparti.Come rispondere a un feedback negativo, con un esempio pratico.
Ci hai provato, impegnandoti moltissimo. Hai realizzato il tuo miglior curriculum, provato il discorso diverse volte, chiesto a tutti i tuoi amici di rivolgerti un pensiero. Fai il colloquio, pensi sia andato bene, e inizi ad aspettare che qualcuno si faccia vivo.

Poi un giorno arriva il messaggio del recruiter o della recruiter, qualcosa che verosimilmente recita le parole “abbiamo deciso di indirizzare la nostra scelta verso un’altra persona”.

Inizi a provare un po’ di sconforto, probabilmente perché ci tenevi e ci credevi moltissimo. Ma il feedback, soprattutto quello negativo, fa parte di un percorso di crescita personale e professionale dal quale si può imparare moltissimo. Oggi siamo qui per raccontarti come gestire e superare quel riscontro che non ti aspettavi, per riuscire a fare la cosa più difficile in assoluto: andare avanti, guardando oltre.

Il feedback negativo non è su di te, ma sulla tua candidatura.

Ripetiamolo all’infinito: se hai ricevuto un feedback negativo durante un iter di selezione non è l'insieme delle tue caratteristiche individuali ad esser stato messo in discussione, ma il tuo possibile inserimento all’interno di un determinato contesto lavorativo. Quindi non è il tuo valore come persona a non esser stato compreso, piuttosto la compatibilità con il ruolo che desideri ricoprire e per il quale hai deciso di candidarti.

E capita piuttosto raramente che questo tipo di scelta possa basarsi su un pensiero superficiale del tipo “no, questa persona semplicemente non mi piace.”

Esiste sempre più di una ragione, valutata nel tuo interesse quanto nell’interesse di chi deve assumerti. E solitamente si basa sulle competenze che possiedi, il livello di esperienza acquisito, il valore aggiunto che puoi offrire. Ma anche sulla trasparenza di chi si trova a selezionarti. Perché magari potresti essere la persona perfetta per quella posizione, ma non per quella azienda o in quel determinato momento.

In ogni caso non si tratta assolutamente di un fatto personale. Ed essere in grado di separare la tua identità personale dal tuo rendimento professionale, te ne accorgerai ben presto nel contesto lavorativo, sarà più che fondamentale.

La regola delle 3R: respira, rifletti, riparti.

Hai appena ricevuto un feedback negativo. Bene, ora che si fa?

Innanzitutto, prenditi un momento per tirare un lungo sospiro, anche più di uno. Perché serve, fidati. Non siamo dei robot programmati per funzionare alla perfezione. E quando le aspettative sono alte, rimanerci male è più che normale. Inizia da qui a fare pace con quello che probabilmente consideri un grande fallimento. E poi togliti dalla testa che si tratta di un fallimento.

Quando avrai capito che l’accaduto non è paragonabile alla fine del mondo, allora sarà il momento giusto per guardarsi dentro ed interrogarsi. Eccoti una serie di domande che potresti porti davanti allo specchio per fare un po’ di ordine:

  • “Ho dato il massimo durante il colloquio?”
  • “Ho effettivamente tutti i requisiti ricercati dall’azienda?”
  • “Ho avanzato delle richieste eccessivamente esigenti?”
  • “Ho detto qualcosa che sarebbe stato meglio non dire, oppure ho omesso qualche informazione che sarebbe potuta essere rilevante?”

Trovare risposta a queste domande non sarà semplice, anche perché in ogni caso l’esito del feedback non cambierà. Ma potrà comunque aiutarti tantissimo a prepararti con maggiore consapevolezza ad un nuovo colloquio. In pratica devi affrontare il tutto pensando che questa volta non è andata bene, ma la prossima volta potrebbe andare alla grande.

Come rispondere a un feedback negativo, con un esempio pratico.

Se te lo stai chiedendo, non è obbligatorio rispondere a un feedback negativo. A meno che questo non venga comunicato telefonicamente, perché il silenzio sarebbe decisamente imbarazzante. Diciamo comunque che è buona prassi, anche quando non hai ricevuto la risposta che aspettavi, ritagliarsi qualche minuto per rispondere a chi ti ha dedicato il suo tempo. Ad esempio, se l’esito ti è stato condiviso via mail, potresti iniziare così:

“Buongiorno Anna, ci tengo comunque a ringraziarti per il tuo tempo e per i preziosi consigli condivisi durante l’iter di selezione. È stato un piacere fare la tua conoscenza.”

Se qualcosa del feedback non dovesse esserti del tutto chiaro, sfrutta questa occasione per chiedere ulteriori spiegazioni. E consigli per il futuro, perché no:

“Secondo il tuo parere, c’è qualcosa che posso migliorare oppure raccontare in un modo diverso affinché le mie competenze riescano ad emergere?”

Ma soprattutto, se il rapporto con la persona che ti ha selezionato si è rivelato positivo, dimostra che sei un passo avanti mostrando disponibilità per una futura chiacchierata:

“Se dovesse aprirsi un’altra opportunità simile, mi farebbe molto piacere ricevere una tua telefonata.”

In questo modo non solo farai la tua parte portandoti a casa qualcosa di estremo valore per la tua carriera, ma lascerai un ricordo felice alla persona con cui hai condiviso questo importante momento del tuo percorso professionale.

Questa situazione può lasciarti comunque qualcosa di buono. Come? Prova a cambiare punto di vista: probabilmente il feedback è negativo perché tu sei un rettangolo, ma chi ti ha selezionato cercava un triangolo.

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