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Tassa di soggiorno hotel: informazioni e obblighi per i gestori

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Cos’è la tassa di soggiorno?Quanto costa la tassa di soggiorno per gli ospiti?Chi non deve pagare la tassa di soggiorno?A cosa serve davvero la tassa di soggiorno?La funzione di agente contabile del gestore dell’hotel
Tassa di soggiorno: di cosa si tratta esattamente, perché è così importante e cosa devi sapere a riguardo se nella vita fai o vuoi gestire un albergo? In questa guida di racconteremo tutte le informazioni che non puoi proprio non conoscere su questa tassa se desideri lavorare nel mercato turistico.

Cos’è la tassa di soggiorno?

La tassa di soggiorno è una tariffa obbligatoria - in quanto si tratta di una vera e propria impostaprevista dalle autorità locali - che richiede ai turisti e ai visitatori di pagare un importo fisso per un determinato periodo di soggiorno in un'area locale. I gestori delle strutture alberghiere ed extra-alberghiere - puoi leggere il nostro articolo sulla classificazione delle strutture ricettive, se ti interessa - sono tenuti ad applicare questa imposta a tutti i propri ospiti, con alcune eccezioni che elencheremo più avanti. L'ammontare della tassa è diverso da città a città e spesso anche da hotel a hotel, su base comunale, ed è una responsabilità del gestore quella di conoscere le tariffe in vigore per applicarle nel modo corretto. Anche perché - in caso contrario - si potrebbe incorrere in sanzioni pecuniarie amministrative che partono da un minimo di 25€ ad un massimo di 500€.

Quanto costa la tassa di soggiorno per gli ospiti?

I prezzi della tassa di soggiorno non sono tutti uguali e possono variare da 1 a 5 euro a notte in base alla tipologia d’alloggio e alle stelle dell’hotel. A persona, si intende. Nel resto d’Italia non gli alberghi non possono superare questa cifra, fatta eccezione per la sola città di Roma in cui la tassa di soggiorno può arrivare a costare fino ai 10 euro.

Chi non deve pagare la tassa di soggiorno?

Un’altra cosa importantissima da segnare nel blocchetto degli appunti oppure da screenshottare: la tassa di soggiorno è obbligatoria, ma non per tutti. Ecco a chi non dovrai richiedere il suo pagamento:

  • Bambini fino ai 10 anni (a volte 14 e anche 18, in base a dove ci si trova);
  • Chi pernotta presso gli ostelli della gioventù;
  • Persone affette da malattie (con autocertificazione a dichiararlo);
  • Persone affette da disabilità (con autocertificazione a dichiararlo);
  • Gli accompagnatori di persone malate o disabili (di solito uno per paziente);
  • Genitori di persone affette da malattia con meno di diciotto anni;
  • Autisti e accompagnatori turistici (di solito uno ogni 20/25 partecipanti);
  • Residenti e a volte anche gli iscritti all'anagrafe;
  • Poliziotti, carabinieri e chiunque rientri nella categoria delle forze armate.

A cosa serve davvero la tassa di soggiorno?

Se hai intenzione di aprire un hotel e non hai una grandissima esperienza nel settore questa è una cosa che potresti non sapere, e se così fosse saremmo entusiasti di essere noi i primi a raccontartela. I soldi incassati tramite tassa di soggiorno non finiscono direttamente nelle casse del gestore dell’hotel, ma vengono utilizzati dalle autorità locali come mezzo per finanziare servizi specializzati come l'organizzazione dell'accoglienza turistica, la promozione del territorio e il miglioramento dell’offerta culturale. I proventi vengono dunque reinvestiti nel settore del turismo, a livello esclusivo. Così è stato deciso il 14 marzo 2011, con l’articolo 4 del D.Lgs. n. 23.

La funzione di agente contabile del gestore dell’hotel

Noi ti auguriamo di realizzare il tuo sogno di aprire una struttura in questo settore, ma sappi che quel giorno non diventerai solo un host o un gestore di hotel. Ti verrà anche attribuita la funzione di agente contabile, e in quanto tale diventerai responsabile di:

  • Aggiornare l’anagrafica del cliente e verificare se abbia diritto all’esenzione;
  • Calcolare l’importo esatto dell’imposta per ogni ospite;
  • Richiedere e incassare il pagamento della tassa di soggiorno;
  • Rilasciare al cliente una copia della ricevuta di pagamento;
  • Fornire al comune i dati degli ospiti, nel rispetto del regolamento comunale
  • Versare al comune gli importi come specificato nel regolamento comunale;
  • Conservare le ricevute dei pagamenti dell’imposta per 5 anni successivi.
E non è mica roba da poco: dovrai prepararti al meglio per farti carico di tutte queste attività cercando di non commettere errori, possibilmente supportato dal tuo team giorno dopo giorno. La tassa di soggiorno non avrà più segreti per te, ma potresti dire lo stesso della gestione del personale? Se vuoi approfondire i nostri servizi per aziende, contattaci: ti racconteremo in che modo somministrazione di lavoro e ricerca e selezione possono fare proprio al caso tuo.

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