Come funziona infortunio sul lavoro e come viene pagato.

Lo sapevi che al mese di dicembre 2023 gli infortuni sul lavoro denunciati all’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) sono stati 585.356

Il dato è in diminuzione rispetto al 2022 (principalmente a causa della riduzione dei casi da Covid-19) ma riflette una verità difficile da accettare, ovvero che gli infortuni sul lavoro continuano a capitare, mettendo a rischio la salute e il benessere di collaboratori e collaboratrici. Infatti, al netto dei decessi da Covid-19, il numero di casi di infortuni sul lavoro mortali resta comunque preoccupante.

In questo articolo esploreremo da vicino il tema, analizzando le cause e procedure da seguire in caso di infortunio sul lavoro. Il nostro obiettivo? Promuovere una cultura della sicurezza sul lavoro, attraverso una migliore comprensione di questo argomento.

I tre elementi integranti di un infortunio sul lavoro.

“Per infortunio sul lavoro si intende ogni lesione originata, in occasione di lavoro, da causa violenta che determini la morte della persona o ne menomi parzialmente o totalmente la capacità lavorativa.”

Affrontare la questione – a partire dalla definizione sopra citata del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – richiede una comprensione approfondita a partire dagli elementi integrati che caratterizzano un infortunio sul lavoro: la lesione, la causa violenta e l’occasione di lavoro. Esaminiamo ciascuno di questi elementi nel dettaglio:

  • La lesione si riferisce al danno fisico o alla malattia che un dipendente subisce a seguito di un incidente sul posto di lavoro. Può essere lieve, come una piccola abrasione, una lesione grave o anche fatale. È importante notare che la lesione può essere sia fisica che mentale, ad esempio, stress o disturbi mentali causati da fattori legati al lavoro;
  • La causa violenta si riferisce all‘evento o all’azione che ha causato la lesione del dipendente sul posto di lavoro. Questo può includere incidenti come cadute da altezze, incidenti con macchinari, esposizione a sostanze pericolose, collisioni o qualsiasi altra situazione che abbia causato danni al lavoratore;
  • L’occasione di lavoro si riferisce al fatto che l’incidente si è verificato durante il tempo in cui il dipendente svolgeva le sue mansioni lavorative o in relazione ad attività connesse al lavoro. In questi termini, per essere considerato infortunio sul lavoro l’incidente deve verificarsi mentre il dipendente era in servizio o impegnato in compiti correlati al lavoro per essere considerato un infortunio sul lavoro.

Infortunio in itinere: cosa significa?

Un “infortunio in itinere” si verifica quando un lavoratore o una lavoratrice subisce un infortunio durante il tragitto tra la sua abitazione e il luogo di lavoro (o viceversa). In altre parole, il fatto si verifica mentre il dipendente è in viaggio da o verso il luogo di lavoro, e non all’interno della sede stessa. 

Anche in questo caso l’INAIL garantisce la tutela di lavoratori e lavoratrici: la copertura si estende anche ai percorsi normali che un dipendente deve compiere per spostarsi da un luogo di lavoro all’altro, nel caso di rapporti lavorativi multipli, o durante il tragitto abituale per consumare i pasti, quando non è disponibile una mensa aziendale.

Qualunque mezzo di trasporto utilizzato è incluso nella protezione assicurativa (mezzi pubblici, a piedi, ecc.), a condizione che si verifichino le finalità lavorative, la normalità del tragitto e la compatibilità degli orari. Tuttavia, l’utilizzo di mezzi privati, compresa la bicicletta in specifiche condizioni, è coperto dall’assicurazione solo se il loro utilizzo è necessario. Le interruzioni e deviazioni dal percorso normale non sono generalmente coperte dall’assicurazione, tranne in alcuni casi particolari:

  • Interruzioni o deviazioni richieste dal datore di lavoro;
  • Interruzioni o deviazioni “necessitate” a causa di forza maggiore o per esigenze essenziali come il soddisfacimento di bisogni fisiologici, o nell’adempimento di obblighi legali come il soccorso a vittime di incidenti stradali;
  • Deviazioni “necessarie” per l’accompagnamento dei figli a scuola;
  • Brevi soste che non modificano le condizioni di rischio.

Non succede, ma se succede? Ecco cosa fare, in breve.

Quando si verifica un infortunio sul lavoro è fondamentale seguire la procedura corretta per garantire alla persona coinvolta un’assistenza tempestiva e una gestione adeguata dell’incidente, vale a dire:

  1. Informare il datore di lavoro. Il primo passo da compiere è informare immediatamente il datore di lavoro sull’accaduto. Infatti, il dipendente che non comunica l’accaduto può perdere il diritto all’indennizzo INAIL per i giorni antecedenti a quello in cui il datore ha avuto notizia dell’evento;
  2. Rivolgersi al medico o recarsi al pronto soccorso. Successivamente, il dipendente ha l’obbligo di rivolgersi a un medico oppure recarsi al pronto soccorso per una visita più approfondita. Durante quest’ultima, sarà rilasciato un certificato che indicherà la diagnosi e il periodo di inabilità al lavoro;
  3. Consegna del certificato al datore di lavoro. Il certificato medico ottenuto deve essere consegnato al datore di lavoro il più presto possibile. Questo permetterà al datore di lavoro di avviare le procedure necessarie, compresa la comunicazione dell’incidente all’INAIL;
  4. Denuncia dell’Infortunio all’INAIL. Il datore di lavoro (anche in caso di contratti di somministrazione di lavoro) è responsabile di informare l’INAIL circa l’infortunio. La denuncia deve essere presentata per via telematica:
    1. entro due giorni dalla conoscenza dell’incidente per infortuni non mortali;
    2. entro ventiquattro ore per infortuni mortali. 

È molto importante rispettare tali tempistiche, poiché la mancata denuncia può comportare sanzioni finanziarie significative (fino a 7.745 €). 

Infortunio sul lavoro, chi paga?

Mentre all’interno delle aziende si cerca di prevenire tali incidenti attraverso misure di sicurezza appropriate e formazione, l’obiettivo dell’INAIL è garantire che lavoratori e lavoratrici ricevano un’adeguata compensazione e assistenza in caso di infortunio sul lavoro. A proposito di indennizzo, il processo è il seguente:

  • Prognosi inferiore a 3 giorni. Se la prognosi dell’infortunio è inferiore a 3 giorni, il datore di lavoro è responsabile del pagamento dei giorni di assenza dal lavoro del dipendente. Questo significa che il datore di lavoro deve continuare a pagare la retribuzione al dipendente durante questi primi tre giorni di assenza.
  • Dal 4 giorno in poi. A partire dal quarto giorno di infortunio, il pagamento dei giorni di assenza passa in carico all’INAIL, il quale erogherà un’indennità pari al 60% della retribuzione media giornaliera fino al novantesimo giorno di infortunio;
  • Dal 91 giorno in poi. Dal novantunesimo giorno di infortunio fino al raggiungimento della guarigione, l’indennità giornaliera erogata dall’INAIL aumenterà al 75% della retribuzione media giornaliera.

Ricordiamo che, nella fattispecie del contratto in somministrazione, a differenza della malattia il datore di lavoro non è tenuto ad anticipare l’indennità INAIL: sarà l’istituto stesso a mettersi in contatto con il lavoratore o la lavoratrice per procedere con il pagamento dell’indennità di infortunio.


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