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Il superamento dei limiti dei contratti a termine, comunemente detti “a tempo determinato” è argomento di curiosità per le aziende, in quanto in costante aggiornamento con gli ultimi nuovi decreti.
La domanda è lecita: è davvero possibile superare il limite dei contratti a termine?
Al termine di questo articolo avrai sicuramente a disposizione gli elementi per comprendere pienamente la fattispecie così com’è oggi, nel 2020.
Come viene regolamentato il Contratto a Tempo Determinato (CTD)?
Cominciando introducendo i temi legati ai contratti a termine, tratteremo il Decreto Dignità e le attuali disposizioni in materia.
Le regole basilari per il contratto a tempo determinato sono le seguenti: obbligo della forma scritta (salvo durata inferiore ai 13 giorni), indicazione della data di conclusione del rapporto lavorativo (non superiore ai 24 mesi) e vincolo numerico, in percentuale sul totale dei lavoratori assunti, inferiore al 20%.
I vantaggi per l’azienda sono intuibili, la possibilità di disporre di personale per un tempo prestabilito in maniera flessibile rappresenta un valore aggiunto per l’azienda.
Quanti rinnovi e proroghe sono possibili?
Quanti rinnovi per il contratto di lavoro a tempo determinato? Facciamo un po’ di chiarezza.
Procedere di rinnovo in rinnovo non è ammesso dalla legislazione, dunque i contratti a termine prevedono un numero massimo di 4 rinnovi. I lavoratori precari di tutta Italia possono ringraziare il Decreto Dignità ( Decreto Legge 87/2018 convertito dalla L. 96 2018) per questo; è infatti prescritto, al fine di stimolare le aziende a stringere rapporti lavorativi più stabili, che i contratti a termine abbiano una durata massima di 24 mesi e che il numero di rinnovi da cinque scenda a quattro, questo ad oggi il limite quantitativo dei contratti rinnovabili.
E se il numero delle proroghe è superiore a quattro? Il contratto si trasforma a tempo indeterminato, al termine finale dell’ultimo di questi. Sempre richiedendo l’assenso del lavoratore coinvolto, in qualunque tipo di mansione sia egli allocato.
Le soluzioni per superare i limiti dei contratti a termine
Inquadrato l’argomento di base, introduciamo ora le soluzioni per superare i limiti dei contratti a termine. Ne possiamo considerare 5:
- Prosecuzione di fatto
- Formula di lavoro stagionale
- Contratto di prossimità
- Contratto collettivo
- Contratto in somministrazione
La prima non è definibile come una vera e propria soluzione, ma è semplicemente un’ipotesi di proroga. L’ordinamento giuridico, infatti, prevede l’opportunità di procedere con una prosecuzione di fatto.
Di cosa si tratta?
A seguito della scadenza del termine previsto dal contratto a tempo determinato, è possibile per il datore di lavoro proseguire il rapporto lavorativo con la risorsa per un tempo massimo di 30 giorni (se il termine originario era inferiore ai 6 mesi) o di 60 giorni (se superiore ai 6 mesi). Superati questi termini, il contratto si trasforma automaticamente a tempo indeterminato.
Questa possibilità è attuabile purché al lavoratore sia corrisposta una retribuzione maggiorata del 20% per ciascuno dei primi dieci giorni e del 40% per i successivi.
Soluzioni differenti, invece, si ricollegano a forme di contratto flessibili, come il lavoro stagionale per i quali non valgono i limiti di durata massima del rapporto a termine. Nonostante questa tipologia di contratto rientri nei contratti a tempo determinato, presenta diverse particolarità che lo rendono più elastico.
Altra opzione è il contratto di prossimità, applicabile al sussistere di condizioni di miglioramento del lavoro, come la maggiore occupazione, e sono una deroga al limite temporale tipico dei contratti a termine.
Non soggetti alle disposizioni del Decreto Dignità anche i contratti collettivi. Si tratta di accordi variabili che consentono di superare il limite temporale di 24 mesi, ma non del numero massimo di 4 rinnovi.
Infine, non per importanza, i contratti in somministrazione, di cui abbiamo già parlato in un altro articolo, i quali prevedono l’inserimento delle Agenzie per il Lavoro come intermediario nel rapporto lavorativo e ammettono deroghe alle disposizioni tipiche in materia.
Sei arrivato fino a qui?
Non ci dilunghiamo oltre, sarà sicuramente stata una lettura impegnativa, ma era necessario esporre le soluzioni più idonee al superamento dei limiti dei contratti a termine in maniera chiara e completa.
Qualora, però, avessi maggiori curiosità, puoi scriverci senza impegno, noi ti aspettiamo!
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